Cechov lo intuì: il clima impazzirà
Rileggendo le opere teatrali di Anton Cechov (1860-1904) si scopre la sua capacità di prevedere il futuro catastrofico della vita sulla Terra grazie all’opera distruttrice dell’uomo. A rivelarlo, ne “Lo zio Vania” per la prima volta sulla scena a Mosca nel 1899, sono le parole del medico Astrov Lvovic, il personaggio in cui l’autore si identifica. 125 anni fa c’era qualcuno che si rendeva conto di quanto sia nociva l’azione scriteriata dell’uomo, l’essere vivente che continuiamo a chiamare “homo sapiens”.
Leggi tutto