Torototela ritrovato al suono della banda

La Banda giovanile provinciale Anbima VCO è tornata a esibirsi in concerto sabato 23 ottobre presso la Palestra del Collegio Mellerio Rosmini di Domodossola. In questa particolare serata sono stati suonati in anteprima mondiale due brani scritti da Giovanni Leoni, detto Il Torototela, che visse a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo in Ossola e per diversi anni nell’America Latina dove scrisse le “Rime Ossolane” in cui raccontò la sua Valle Antigorio. E’ stato poi Leoni che, tornato in patria, ha fatto nascere il piccolo, accogliente rifugio in cima al Cistella, quasi interamente a sue spese e con il sudore della sua fronte. 

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Centenari. La lezione del cavalier Leoni

Si sono celebrati nel 2020 nell’Ossola i cent’anni dalla morte di Giovanni Leoni detto Torototela (1846-1920), facoltoso commerciante che all’inizio del secolo scorso amò svisceratamente le sue montagne (val Divedro e valle Antigorio in primis) descrivendole in versi e in musica, creò un rifugio in vetta al monte Cistella quasi tutto con denaro di tasca sua, si prese per primo cura dell’Alpe Devero e oggi potrebbe essere considerato un combattivo ambientalista avanti lettera.

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Letture. Il “geloso padrone” del Devero

La milanese Gabriella Boni Andreis, scrittrice di talento e discendente “per li rami” del cavalier Giovanni Leoni detto Torototela di cui conserva importanti cimeli, ha dato alle stampe “in proprio” il volume “L’Ossolano dei due mondi cent’anni dopo” con riferimento ai soggiorni di Leoni a Montevideo dove ha accumulato non poche fortune. Il libro esce in concomitanza con il centenario della morte del cavaliere, strenuo difensore delle bellezze ossolane anche a costo di scontrarsi con il milanese Ettore Conti, all’epoca artefice per conto della Società per le imprese elettriche, della nascita dell’idroelettrico nelle vallate ossolane.

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L’albergo Cervandone risorgerà dalle ceneri?

Dal 1972 risultava tristemente chiusa ai visitatori questa grande struttura che si affaccia sulla verde conca del Devero e porta il nome dell’omonima vetta di oltre tremila metri. A quanto si sa, l’albergo è stato fino al 2003 di proprietà dell’Enel per poi passare al comune di Baceno e alla Regione Piemonte. Che ora devono decidere il da farsi..

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