Bob e pattinaggio contesi / Olimpiadi senza pace 

A seguito della rinuncia a effettuare le gare di pattinaggio veloce a Baselga di Pinè in occasione dei Giochi Olimpici invernali 2026 per collocarle con buona probabilità all’Olympic Arena di Torino (nella foto), è stato diramato il 23 gennaio un comunicato stampa da CIPRA Italia che volentieri pubblichiamo.

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La rabbia di Piné, capitale del pattinaggio  

Le decisioni in merito all’impianto che dovrebbe ospitare la gara di pattinaggio di velocità dei Giochi Invernali 2026 sono in bilico e si fa sempre più concreta l’ipotesi di trasferire l’evento a Torino su un ice rink che risale ai Giochi invernali del 2006. Ma intanto la delusione risuona in tutto l’Altopiano di Piné designato a ospitarlo affrontando però spese giudicate esorbitanti per uno sport di nicchia…

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Contrordine / Giochi invernali “allargati” a Torino

L’olimpica distanza tra Milano e Torino è stata colmata e i Giochi invernali si è (quasi) deciso che vengano “allargati” a Torino in aggiunta a Milano e Cortina. Ne dà notizia Il Fatto Quotidiano del 3 gennaio annunciando che il Mi-To-Co, un mostro a tre teste partorito nella mente del Coni, diventa realtà.

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“Olimpiadi sostenibili? Mai state tali”

Nella lettera del 1° gennaio inviata da Luigi Casanva al direttore del quotidiano “L’Adige” emerge l’invito a riflettere sui costi esorbitanti delle Olimpiadi Milano-Cortina. “Per quindici giorni di gare”, osserva l’ambientalista nel suo scritto, “non si possono sconvolgere vallate intere imponendo ai territori strutture insostenibili nel tempo”.

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Il bob avvelena i Giochi invernali

Nuove burrasche si annunciano per le Olimpiadi invernali del 2026. La Commissione per la protezione delle Alpi denuncia il clima che si è creato con la scarsa trasparenza, a suo dire, degli organizzatori. Incredibile viene poi giudicata da Cipra Italia l’ostinazione nel realizzare ad ogni costo una nuova pista da bob a Cortina dove quella dedicata al campione Eugenio Monti (nella foto) è da tempo inutilizzabile.

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“Giochi pericolosi” / Le Olimpiadi 2026 alla Statale

Sabato 19 novembre si tiene all’Università Statale a Milano (vedere la locandina) un momento pubblico di incontro e controinformazione: un convegno per informare, analizzare e porre uno sguardo critico sulle prossime Olimpiadi Invernali 2026 Milano-Cortina e sulle loro conseguenze ambientali e sociali. Pubblichiamo qui una bozza della relazione intitolata “Salviamo la montagna” di Luigi Casanova.

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Un megafrigorifero lungo due chilometri

In un comunicato stampa dell’8 agosto 2022 qui riportato nella sua integrità viene annunciato un importante incontro in programma giovedì 11 agosto a Cortina d’Ampezzo sul tema: “Olimpiadi Milano-Cortina 2026: tutti i segreti della nuova pista da bob”. Sulla base dei progetti in corso, la pista progettata viene definita un ”megafrigorifero” lungo due chilometri. I particolari dell’incontro nella locandina che pubblichiamo.

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Olimpiadi senza pace. Il Cio boccia la pista di bob 

Referendum, petizioni, una lettera al presidente Mario Draghi. E ora la bocciatura del Comitato Internazionale Olimpico. L’annunciata pista olimpica di bob di Cortina d’Ampezzo voluta dal presidente leghista del Veneto Zaia non fa che collezionare pareri fieramente contrari. Come risulta dal quotidiano “Il Fatto quotidiano” del 25 maggio, il presidente del Cio Thomas Bach ha spiegato come il mondo sia cambiato con il Covid e non servono cattedrali nel deserto. 

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Giochi olimpici / Incontro antisprechi al Giau

Appuntamento da non perdere il 5 giugno al passo Giau, uno dei luoghi più suggestivi delle Dolomiti, in provincia di Belluno, per rilanciare la mobilitazione contro gli eccessi del cemento previsti dai progetti delle opere legate ai Giochi olimpici invernali 1026 Milano/Cortina.

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Ghiaccio olimpico all’Arena di Milano?

Parola d’ordine: ridurre gli sprechi. L’Ice Rink di Baselga di Piné, mega-progetto trentino da 180 milioni di euro, è stato giudicato un onere insostenibile per le prossime olimpiadi invernali Cortina-Milano del 2026. A quanto si apprende dai giornali locali, la proposta di Fincantieri è stata bocciata dal Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici. Riaffiora così la proposta di Milano per la trasformazione della storica Arena Civica in un (provvisorio?) stadio del ghiaccio.

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Olimpiadi 2026, quali prospettive / Le posizioni ambientaliste

Le 24° Olimpiadi invernali in Cina si concludono domenica 20 febbraio e sono già considerate i giochi “ecologicamente più insostenibili” di tutti i tempi. L’Alto Adige ha la possibilità di rendere le Olimpiadi 2026 meno impattanti. Questo richiede, a giudizio delle associazioni ambientaliste riunite il 18 febbraio a Bolzano, un’inversione di tendenza nella politica e l’investimento dei fondi olimpici esclusivamente in progetti sostenibili.

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Olimpici salti, torna la belle époque dello sci

I pochi adepti rimasti del salto con gli sci avranno a disposizione nel 2026, in occasione dei Giochi Milano – Cortina, i trampolini della val di Fiemme, a pochi passi da Predazzo. E’ pari a 23 milioni e 592.000 il finanziamento approvato dalla giunta provinciale di Trento per i lavori di adeguamento di questo “stadio del salto”.

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Olimpici sondaggi / Pista da bob, il 62,3% la boccia

Secondo il referendum lanciato dal Comitato Civico Cortina il 62,3% dei votanti non condivide “la decisione della Regione Veneto di spendere 85 milioni di euro per la ricostruzione della pista da bob” in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, mentre il 37,7% la condivide. Tra le motivazioni c’è l’elevato costo di gestione

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Cortina 2026. Il bob? Uno spreco, eliminiamolo

“Perché diciamo no a una nuova pista da bob” è il titolo di una lettera che il 24 marzo alcune associazioni e comitati del Cadore hanno inviato a Presidente Mario Draghi e al ministro della Transizione ecologica. La pista riguarda le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e l’invito è particolarmente rivolto agli amministratori del Veneto, Lombardia, Trentino e Alto Adige perché riflettano e provvedano da subito a risparmiare ambiente, paesaggio e soldi pubblici. Utilizzando le piste di Cesana o meglio ancora di Innsbruck saremmo ancora in tempo per risparmiare 80 milioni di euro per la costruzione della nuova pista a Cortina prevedendo un debito di quasi 500.000 euro l’anno per la successiva gestione dell’impianto.

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Task force a cinque cerchi

Uno studio preliminare affidato all’Università di Padova dovrà definire lo stato attuale e gli scenari pre e post Olimpiadi del 2026 del sistema delle infrastrutture di trasporto di interesse per le province sulle quali insiste il Patrimonio Unesco. La ricerca è stata commissionata da Confindustria Belluno Dolomiti, Assoimprenditori Alto Adige e Confindustria Trento. Gli industriali parlano di una grande piattaforma comune, una vera task force…

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Mondiali di sci 2021. Primi bilanci

I Mondiali di sci alpino si sono chiusi il 21 febbraio nella sempre splendida Cortina d’Ampezzo. Luigi Casanova, presidente onorario di Mountain Wilderness Italia, ha seguito l’evento. “Ai cortinesi”, scrive, “i Mondiali lasciano in eredità la Tofana cementificata e alle popolazioni ladine l’imminente rischio di devastazione degli ultimi spazi liberi delle Dolomiti”.

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Dolomiti. Miserie e splendori di una “regina”

Molto c’è ancora da chiarire sull’avanzamento dei preparativi per i Giochi invernali e c’è chi ora teme, il Venerdì di Repubblica in primis, che rischino di diventare un salto nel buio. In primo piano è sempre la questione ambientale. “Ettari di bosco distrutti, cementificazione, strade secondarie allargate e asfaltate, tanto poi si usa la compensazione come se a Cortina i danni scomparissero per incanto”, è in Facebook il commento di Giancarlo Gazzola vice presidente di Mountain Wilderness Italia.

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Montagna 4.0 FutureAlps. Olimpiadi e sviluppo del territorio

Il percorso Montagna 4.0 FutureAlps si è concluso mercoledì 2 dicembre a Bormio, dove è iniziato il 25 settembre. Si è trattato della terza edizione del ciclo di conferenze che prese il via nel 2017 per iniziativa del Comune di Bormio e della Società Economica Valtellinese alla quale dobbiamo il resoconto qui pubblicato: relativo, appunto, alla serata conclusiva del ciclo 4.0 FutureAlps sul tema “Eventi per il turismo alpino, quali benefici: condizioni e opportunità di sviluppo”, il cui interesse si è focalizzato in particolare sul ruolo della Valtellina nei Giochi olimpici del 2026.

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Letture. Cinque cerchi quanto ci costate!

Nelle pagine del volume “La bolla olimpica” di Silvio La Corte (Mimesis/Eterotropie) si può leggere la storia delle passate olimpiadi e dei continui, documentati fallimenti economici, dei disastri ambientali che hanno comportato, dell’incapacità degli enti locali di gestire il patrimonio di impianti che viene loro lasciato in eredità.

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Giochi poco sostenibili

Grazie all’occasione olimpica si stanno sdoganando un’estesa serie di interventi infrastrutturali e di collegamenti a fune che, se realizzati, finirebbero per sottomettere definitivamente le Alpi centrali e le Dolomiti alla dittatura dello sci di pista in versione industriale e mercantilistica. Un comunicato di Italia Nostra e Mountain Wilderness Italia.

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Caro vecchio trampolino

Sobrietà e parsimonia emergono da un’immagine scattata nel 1956 ai Giochi di Cortina dalla cima del trampolino di Zuel. Il futuro, si sa, ha un cuore antico…

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Scoramento fuori… dal coro

Ci sarebbe poco da festeggiare e molto da riflettere su due eventi che in questi giorni hanno per teatro le nostre montagne. Per quanto riguarda il decennale del riconoscimento dell’Unesco alle Dolomiti quale Monumento del Mondo, l’iniziativa, secondo i protezionisti sudtirolesi (Dachverband) e l’associazione Mountain Wilderness, si è tramutata uno strumento di puro marketing. Ma poco da festeggiare ci sarebbe anche per l’assegnazione dei Giochi olimpici invernali 2026 a Cortina e Milano…

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Milano e Torino, olimpiche distanze

“L’assegnazione a Milano e Cortina delle Olimpiadi invernali del 2026 è una bellissima notizia per l’Italia”, commenta in un comunicato del 24 giugno 2019 il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio (qui sopra fotografato con il campione olimpico di slittino Armin Zöggeler)…

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Senza Olimpiadi declino inevitabile?

“L’esclusione di Torino dalla partita olimpica”, si legge sulla Stampa di domenica 23 settembre 2018, “è un avvenimento molto grave. Molto più grave di quanto molti pensino, avrà conseguenze sulle prospettive della città per molti anni… “

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E se vincessero le montagne del Mi To?

Comunque vadano le cose, l’animata vigilia della candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026 ha riportato a galla una rivalità che si sperava, ma fino a un certo punto, sepolta: quella tra Torino e Milano…

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