L’unica spedizione che segna negativamente il curriculum di Hans Kammerlander, gran conquistatore di ottomila, è stata quella del 1991 sul Manaslu, in Pakistan, quando ha perso in tragiche circostanze gli amici di scalata Karl Grossrubatscher e Friedl Mutschlechner. A questa sventurata spedizione l’alpinista sudtirolese dedicò un drammatico capitolo del libro “Malato di montagna” (Corbaccio, 2000). Scrisse che si sentiva colpevole di non essere rimasto lassù al posto dei suoi amici. Ora a quella straziante vicenda dedica alcune delle sequenze il film “Manaslu – La montagna delle anime” di Gerald Salmina, in questi giorni sugli scherni della grande distribuzione.
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