Ciclovia del Garda, capolavoro o sfregio del paesaggio?

Fino a ieri la Ciclovia del Garda era considerata un progetto ambizioso e particolarmente riuscito. Suscitava rispetto con i suoi 140 chilometri tracciati utilizzando piste ciclabili già esistenti e aggiungendo nuove tratte. Era un sogno per ogni ciclista. Tutto pronto? Non ancora. E ci vorrà un po’ di pazienza. I lavori finiranno entro il 2026. Mancano tre anni dunque alla conclusione e a voler leggere i giornali locali si sta scatenando il finimondo…

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Ruspe al lavoro / Cortina non rinuncia al bob 

“Una scelta scellerata” viene definita nel sito fattidimontagna.it la decisione di ricostruire ex novo la vecchia pista di bob a Cortina in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Dopo un lungo tergiversare, le ruspe sono al lavoro con spreco di denaro pubblico e danno ambientale anche se le alternative ci sarebbero state. Tra le voci che denunciano l’inopportunità dell’ennesimo cantiere a Cortina, ci sono quelle di CIPRA, Club Alpino Italiano, Pro Natura, Federparchi e Mountain Wilderness Italia che affidano la loro posizione a un duro comunicato.

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Corsi / Imparare l’arte dei muretti a secco

L’arte dei muretti a secco s’impara alla Scuola edile di Cuneo che con il Comune di Valdieri organizza un corso in primavera. E’ un’arte iscritta dal 2018 nella lista del Patrimonio immateriale dell’umanità tutelato dall’Unesco come elemento comune di otto Paesi: Italia, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera. Il riconoscimento certifica quanto i muri in pietra a secco siano un elemento importantissimo del paesaggio e di prevenzione del rischio idrogeologico.

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Rifugio Santner, un obbrobrio. 10mila lo bocciano

Successo per la petizione online del Team K contro l’ampliamento del rifugio Santner sul Catinaccio. Il consigliere Köllensperger al quotidiano Corriere dell’Alto Adige del 5 marzo ha dichiarato soddisfatto: “I cittadini difendono le Dolomiti, al contrario della Provincia”.

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Il permafrost minaccia i rifugi. A rischio la Margherita?

“La maggiore criticità dovuta alla crisi climatica per i rifugi d’alta quota, oltre a quelle legate all’approvvigionamento idrico e al fabbisogno energetico, è quella relativa ai cedimenti del terreno sul quale è edificata la struttura, dovuta all’assottigliamento del permafrost. Questi cedimenti sono sempre più diffusi, anche per i sentieri, le pareti”. L’allarme è dell’architetto Luca Gibello, presidente dell’Associazione Cantieri d’Alta Quota. 

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Il fovoltaico in quota diventa un caso

Nel mirino degli ambientalisti svizzeri è finito il progetto Gondosolar che nel Vallese, al confine con l’Ossola nei pressi del Sempione, promette di diventare alla quota di 2000 metri il più grande parco fotovoltaico dell’intera Confederazione, come riporta il sito fattidimontaga.it

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Gli sprechi delle Olimpiadi “a costo zero”

Nella lettera ai media intitolata “Le Olimpiadi delle menzogne” che MountCity ha ricevuto il 19 settembre ed è qui pubblicata nella sua integrità, il Presidente onorario di Mountain Wilderness Italia Luigi Casanova contesta le “contorsioni contraddittorie” del percorso olimpico delineato da Thomas Bach, presidente del CIO, negando che quelle del 2026 a Milano e Cortina possano considerarsi olimpiadi sostenibili come viceversa sostiene il presidente del CONI Giovanni Malagò.

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Anche le dighe idroelettriche invecchiano

Con l’aumento delle temperature, il permafrost si scioglie e i versanti delle montagne potrebbero diventare più instabili. Questo accresce il pericolo di frane nei laghi artificiali e quindi di onde anomale e devastanti, come avvenne alla diga del Vajont,Il grido di allarme viene lanciato dall’agenzia Swissinfo che ha intervistato l’ingegner Francesco Amberg (foto), uno dei tecnici addetti al risanamento della diga della Verzasca.

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Vita in montagna / Gli acrobatici falegnami

Dal papà Germano, detto “il Supremo”, ai figli Giovanni e Paolo, storie di lavori di falegnameria al limite sono raccontate da una regista trentina, Katia Bernardi, nel documentario “Falegnami d’alta quota” trasmesso in Dmax. Protagonista è la famiglia Curzel, falegnami trentini specializzati in ristrutturazioni di rifugi ad alta quota e nella realizzazione di baite in bioedilizia.

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Dolomiti senza pace / Assalto a passo Santner

E’ “guerra ad alta quota” nelle Dolomiti per i rifugi di montagna che vengono trasformati in hotel. In Alto Adige è scontro tra le associazioni di settore, in testa Club Alpino Italiano e Alpenverein Suedtirol (il Cai in salsa sudtirolese), e la Provincia Autonoma per la concessione data per l’ampliamento del rifugio Passo Santner, luogo mito per l’alpinismo nelle Dolomiti…

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Stelvio. Pro e contro il tunnel

I primi studi di fattibilità risalgono addirittura al 1922 quando si ipotizzava una galleria per la ferrovia Tirano – Bormio – Val Venosta. Oggi se ne riparla dopo che la Provincia di Bolzano e la Regione Lombardia hanno siglato il protocollo d’intesa per lo sviluppo dell’area del Passo dello Stelvio.

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Ciclovia del Garda verso il completamento

Centosettanta chilometri tra cielo e lago, la Ciclovia del Garda è una sfida importante non solo per Trentino, Veneto e Lombardia, ma per l’intero territorio italiano. Si tratta infatti di un percorso ciclopedonale straordinario e audace, lungo quasi 170 km attorno al lago più grande e turistico d’Italia, che dovrà attraversare pareti rocciose alte oltre 1000 metri e collocarsi tra l’infrastruttura stradale e il lago.

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Museomontagna. Progetti per abitare le Alpi

Dal 27 aprile al 16 giugno tutti i martedì alle ore 18 sui canali ZOOM e Facebook del Museomontagna viene presentata la rassegna di 8 talk online per approfondire i temi indagati dalla mostra “Architetture di frontiera. Progetti per abitare le Alpi di Slovenia, Trentino, Piemonte e Valle d’Aosta”.

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Il rifugio della Sat in cerca di consensi

Una pioggia di critiche si accompagnò due anni fa in Trentino al progetto del nuovo rifugio “Tonini” della Sat posto a 1950 metri in Alta Val di Sprugio sul versante sud-orientale della Catena del Lagorai dove era stato distrutto da un incendio. La pagina della Società Alpinisti Tridentini che pubblicò il rendering del progetto venne sommersa di commenti negativi. Qualcosa dev’essere nel frattempo cambiato. Lo dimostra il rendering del progetto (qui pubblicato) finalmente approvato, del rifugio. Ma siamo sicuri che esteticamente piacerà?

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Punta Venezia, il bivacco che scoppia

Nel massiccio del Monviso verrà rifatto e ampliato il bivacco di punta Venezia arroccato nei pressi della cima, a quota 3080 metri. La struttura, attualmente di due soli posti, è gestita da tredici anni dal Cai della Sezione di Cavour. Il Comune di Crissolo ha deliberato, in giunta, il via libera alla concessione dei lavori.

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La diga alpina che produce energia solare

La prossima estate nella Confederazione prenderà avvio il progetto solare sulla diga di Muttsee (nella foto), nel Canton Glarona, a 2.500 metri di quota. Particolare importante. Contrariamente agli impianti in pianura, gli impianti fotovoltaici alpini generano circa la metà della loro produzione di energia durante il semestre invernale.

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Cantieri d’Alta Quota. In omaggio la monografia sul Vioz

Con la caduta del muro di Berlino nella Germania orientale si ricostituirono alcune delle sezioni storiche del DAV (Lipsia, Dresda, Brema). Gli archivi, rimasti a lungo inaccessibili, sono così stati di nuovo consultabili. E’ a questi archivi che ha attinto Francesco Groaz per ricostruire la storia della Capanna Vioz “Mantova” posta a guardia delle montagne trentine a 3.535 metri di quota. Ne è nata una preziosa monografia intitolata “Capanna Vioz Hutte – Un monte e un rifugio raccontano” che ora è possibile scaricare gratuitamente in pdf dal sito “Cantieri d’Alta Quota”.

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Sondrio, 30 milioni per “guarire” dalla frana

Sotto l’albero o al più tardi i primi dell’anno nuovo arriveranno a Sondrio i 30 milioni di euro mancanti per il cantiere del bypass che metterà in sicurezza l’abitato minacciato dalla frana di Spriana. A garantire l’impegno per un’opera catalogata come urgente è il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli.

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Storico hotel demolito a Dobbiaco. L’ira di Sgarbi

“Chi lo vuole abbattere è un criminale. La mia ira come una maledizione cadrà su Dobbiaco e i suoi amministratori se butteranno giù l’Hotel Post”. Non le mandò a dire Vittorio Sgarbi. Ma sul destino dello storico Hotel Post di Dobbiaco (Bolzano) non ci sono ripensamenti. Verrà rifatto e in questi giorni le ruspe stanno completando la loro azione demolitrice.

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Sollievo a Macugnaga. Il rifugio è salvo

Due giornate d’intenso lavoro hanno permesso il rifacimento della porzione del tetto, danneggiato dal forte vento, del rifugio Oberto al Passo del Moro. Il presidente della Sezione Cai Macugnaga Antonio Bovo racconta come è andata.

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Valmalenco. Lasciano i Lenatti: al “Gerli e Porro” si cambia

La Sezione di Milano del Cai ha avviato una ricerca finalizzata all’affidamento della gestione del proprio rifugio “Amerigo e Maria Gerli e Augusto Porro”, situato a 1965 m in località Alpe Ventina nel comune di Chiesa in Valmalenco (SO).

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Vacanze 2020. Camminare tra gli schianti

Camminare attraverso ciò che rimane di 14 milioni di alberi abbattuti nelle Dolomiti dal ciclone Vaia alla fine del 2018? L’esperienza, con le dovute cautele, quest’estate può rappresentare una variante al “normale” escursionismo.

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Rifugi, modello unico di socialità. Niente scelte affrettate

“Tra le strutture di accoglienza”, osserva l’architetto Luca Gibello, presidente dell’associazione culturale Cantieri d’alta quota,”il rifugio è uno straordinario unicum come modello di socialità, per la condivisione di spazi e funzioni che educano alla convivenza, all’adattamento. Tuttavia, ora, i concetti di “condivisione” e “promiscuità” appaiono quanto di più lontano ed esecrabile rispetto all’idea di separazione e allontanamento implicata dai protocolli dell’emergenza sanitaria…”.

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Ruspe sul ghiacciaio. Per fare largo agli sciatori

Ciò che succede in questi giorni in una nota località sciistica dell’Austria suscita sdegno e orrore. Ecco le immagini diffuse dal WWF.

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Monte Rosa, stop alla plastica

I lavori, ai 3585 metri del Felik sulla dorsale del Monte Rosa che divide le valli di Gressoney e Ayas, sono iniziati da una settimana. Entro metà settembre la struttura in legno lamellare, realizzata dalla ditta trentina Xlam-Dolomiti, sarà montata.

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