Beppe Guzzeloni conclude qui la sua riflessione sulla pedagogia della montagna. “Pensieri e parole buttate lì”, spiega, “su uno schermo del computer. Con uno sforzo che si augura di essere poetico e utopico e che mi ha fatto sognare e immaginare una trasformazione. Ne avevo bisogno. Pensieri che restano in me come opportunità di provare a inoltrarmi in nuovi sentieri di senso che attivino scelte e comportamenti che trasgrediscano l’ovvio e del ‘si fa sempre così’. Utopia? Certo”. Si ferma qui l’amico Beppe, istruttore di alpinismo ed educatore, con i versi di Solinas, con una piccola modifica: ‘A te si giunge solo attraverso di te: aspettami, montagna!’
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