La frana dei Grigioni, una minaccia anche per la fede?
Una frana si distaccherà presto o tardi dalla montagna che sovrasta il villaggio svizzero di Brienz nei Grigioni. Con quali ripercussioni per la popolazione costretta all’evacuazione e per la loro fede? Swissinfo lo ha chiesto a don Federico Pelicon, parroco di Brienz. “A dire il vero”, ha risposto il religioso, “provo empatia nei confronti di ciascun abitante. Mi è rimasto il ricordo del forte terremoto in Friuli nel 1976. Gorizia non fu così danneggiata, ma con la famiglia abbiamo dovuto stare lontano da casa per mesi e vivere in tenda. Rivivo queste emozioni nella situazione degli abitanti di Brienz. La gente non è in pericolo e la popolazione è stata evacuata. Ma nulla protegge le case e l’esistenza dei suoi abitanti”.
Su Brienz incombe una frana di due milioni di metri cubi. La speranza è che la frana si stacchi gradualmente senza danneggiare eccessivamente il villaggio o che addirittura lo eviti. “La gente”, spiega ancora il parroco, “parla di problematiche molto pratiche come la casa, di come si pagheranno i danni, ma soprattutto della dispersione degli abitanti di un borgo grigionese orgoglioso della propria storia e del proprio territorio. Ci sono due fattorie che per le famiglie che le possiedono rappresentano una fonte di lavoro e di guadagno. La solidarietà tuttavia è forte: gli abitanti della valle hanno organizzato circa 130 alloggi per i residenti di Brienz. I disastri sollevano anche il problema della teodicea, cioè del rapporto tra il Dio benevolo e onnipotente e il male nel mondo. La teodicea è un termine introdotto dal filosofo Leibniz per riassumere il problema dell’esistenza del male presente in molte religioni. Il male nel mondo viene messo in rapporto alla giustificazione del divino e di come il divino opera. La domanda che si pone è: la frana, o qualsiasi altra catastrofe naturale, è da considerarsi un male? La Terra è come un grande organismo, un sistema in equilibrio dinamico in cui la biosfera non è un ospite passivo, ma un elemento che contribuisce all’evoluzione del pianeta”.
“La catastrofe in alcune persone ha intaccato la fede della comunità”, osserva a malincuore don Federico. “Ma ogni crisi della fede è un’opportunità per lasciarsi purificare dalle false rappresentazioni di Dio. Federico Pelicon, 55 anni, è nato e cresciuto a Gorizia, in Friuli-Venezia Giulia. Ha trascorso gli anni universitari a Udine, prima di seguire una formazione sacerdotale con studi e specializzazioni a Roma, Lubiana e San Pietroburgo. Da tre anni è attivo nella parrocchia dell’Albula, di cui fa parte il villaggio di Brienz. La parrocchia conta un migliaio di persone di fede cattolica, di cui 77 nel comune parrocchiale di Brienz.