Autocisterne per i rifugi assetati
La pioggia non ha cancellato lo “choc dell’aridità”. La crisi climatica ciccia duro e l’estate si avvicina. In quota il quadro generale sembra leggermente migliore rispetto allo scorso anno grazie alle nevicate più consistenti che, facendo l’esempio della valle Maira nel Cuneese, dovrebbero permettere alle cascate di Stroppia, a Chiappera di mostrarsi alla contemplazione di turisti ed escursionisti tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate. Intanto in val Pesio la spettacolare cascata delle sorgenti del Pesio, il cosiddetto “Pis”, è giа in attività e raggiungerà il suo apice tra il 16 e il 18 maggio.
Ad accomunare i rifugisti delle Alpi cuneesi è la speranza di un maggio piovoso. C’è chi giocherà d’anticipo come la campionessa di scialpinismo Katia Tomatis che aprirà il rifugio Malinvern in valle Stura, nel vallone di Riofreddo, prima di metà maggio, per garantire il servizio fino al mese di agosto facendo affidamento nei temporali estivi. Proprio come Paolo Giraudo del rifugio Morelli Buzzi in val Gesso, nei cui dintorni c’è una zona dove l’acqua scorre su una placca senza filtrare subito nel terreno e può quindi essere raccolta.
Marco Vittori, gestore del rifugio Fauniera in val Grana, spiega: “Siamo due mesi avanti rispetto agli inverni di una volta. La falda è al minimo storico: serviva un inverno stile anni Ottanta per dare quella svolta che invece non c’и stata. Dal 20 maggio a fine giugno non dovremmo avere problemi grazie alla sorgente che alimenta il torrente Grana, mentre temo che da luglio dovremo utilizzare anche un’autocisterna”.
A pochi chilometri dal colle Fauniera Andrea Amedeo, uno dei titolari dell’azienda agricola La Meiro Terre di Castelmagno, ha ben chiare le conseguenze della mancanza di acqua su allevamento e apicoltura: “Se il genepì non è una pianta che necessita di troppa acqua, a preoccupare è il pascolo, perché con le condizioni attuali sarà necessario scendere a valle un mese prima della fine della stagione. Anche per la produzione di miele di alta montagna sarà un’annata difficile: le api hanno bisogno di acqua e non tollerano i periodi secchi”.
In valle Stura Marta Fossati, contitolare dell’azienda agricola Bars Chabrier che produce formaggi e derivati ovicaprini a Sambuco, non nasconde una certa inquietudine nel descrivere quello che la attende: “La situazione è drammatica: io sono nata e cresciuta qui e prima dell’anno scorso un aprile senza precipitazioni non lo avevo mai visto. E’ una siccità profonda, la terra è dura: se adesso arrivasse una pioggia intensa potrebbe fare danni. Quest’estate sposterò i recinti fissi per il gregge più in alto per non dover camminare quasi due ore per trovare un filo d’erba. Dormirò attaccata ai miei animali perché non posso lasciarli soli a causa dei lupi, e tornerò alla mungitura a mano senza corrente né acqua”.
Fonte: La Stampa Cuneo