La ferraglia che deturpa il Parco / MW interviene

Durante la scorsa estate Mountain Wilderness ha dato vita alla campagna “Basta Ferraglia basta nuove ferrate” con l’obiettivo di contrastare la proliferazione incontrollata di nuove ferrate. Al Consiglio Direttivo del Parco Valgrande è stato in particolare richiesto di adoperarsi per rimuovere la ferraglia che deturpa l’Arca, luogo simbolo e cuore pulsante della Valgrande e, più avanti, il guado del Rio Fiorina.

L’Arca con il suo amato, ormai mitico guado, è stata letteralmente sfregiata da un ponte tibetano che non è affatto necessario per il guado del torrente ma strizza l’occhio alla nouvelle vague della commercializzazione di ogni angolo delle nostre montagne senza risparmiare un Parco Nazionale che si fregia di essere l’area wilderness più estesa delle Alpi.
Non si potevano semplicemente sostituire le vecchie catene lungo il sentiero, solo laddove strettamente necessario, senza intervenire in quel modo sul fiume?
E’ stata fatta una valutazione d’impatto ambientale? Quante ore di trasporti in elicottero ci sono volute, a ridosso della riserva integrale? 

Quel posto mitico è stato profanato da decisioni incomprensibili, prive di tatto e rispetto nei confronti della natura e della storia della Val Grande. Per non farsi mancare nulla sul ponte tibetano brillano ora tanti cartellini colorati che lo rendono visibile anche da lontano. Come a dire: “Tranquilli, laggiù c’è l’Arca, ma passerete senza problemi, con i piedi sospesi a cinque metri di altezza! Non sentite già l’adrenalina?”

Certi che il Parco non si nasconderà dietro l’alibi della sicurezza, gli amici di Mountain Wilderness chiedono alla nuova amministrazione di tornare sui propri passi rimuovendo la ferraglia che luccica sul fiume, all’Arca e al guado sul Rio Fiorina.

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