Zecche / Ultrasuoni per combatterle
Non c’è da stupirsi se sabato 20 e domenica 21 maggio la Commissione medica del Cai di Bergamo organizza un’escursione al Rifugio Fratelli Calvi in Alta Val Brembana “allo scopo di incontrare un ospite sgradito”. Con la collaborazione del dottor Paolo Rossi l’occasione si può immaginare preziosa per affrontare lo spiacevole argomento delle zecche come si può dedurre dalla locandina pubblicata in questo sito. Informazioni si possono ottenere sull’iniziativa mettendosi in contatto con il Cai Bergamo.
I medici del Cai non sono i soli a condurre una campagna contro questo “ospite sgradito”.Al quale si aggiungono le trombicule, pestilenziali abitatrici dei boschi. Sull’argomento interviene in questi giorni anche il quotidiano trentino L’Adige che dedica un filmato alle principali, temibili malattie trasmesse da zecche in Trentino: il morbo di Lyme e la rickettsiosi o encefalite da zecca. C’è poco da stare allegri: il problema sta diventando ogni anno sempre più diffuso e grave. A maggior ragione colpisce in questa stagione l’annuncio di un dispositivo a ultrasuoni di cui in questo sito si preferisce non fare il nome in mancanza di opportuni riscontri di fonte certa sul suo impiego e la sua efficacia. Che peraltro a nostro avviso non c’è alcuna ragione di mettere in dubbio.
“Il dispositivo”, si legge in un opuscolo dell’azienda che distribuisce il marchingegno a ultrasuoni, “emette una serie di impulsi ultrasonici che sono impercettibili per umani, animali domestici o selvatici, ma interferisce con la capacità di zecche e pulci di orientare sé stesse, tenendole lontane”. Il dispositivo (che si presenta come una minuscola scatoletta colorata da applicare ai lacci delle scarpe o in altri punti cruciali dei vestiti), viene definito completamente sicuro e innocuo e inoltre rispettoso dell’ambiente. Si assicura che non contiene sostanze chimiche o profumi e questo aspetto lo renderebbe sicuro da usare. Che possa essere un’efficace soluzione alla iattura delle zecche? (Ser)