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Mostre / Penagini, poeta della natura

“Siro Penagini, il poeta della natura”: è il titolo della mostra in programma al museo del Paesaggio di Verbania, Palazzo Viani Dugnani fino al 25 giugno. L’esposizione, che comprende oltre settanta opere e si avvale della collaborazione della Vaf-Stiftung, ricostruisce tutto il percorso dell’artista milanese, riportando alla ribalta la sua pittura, oggi quasi dimenticata e insolita nel panorama italiano.
Penagini studia infatti nel 1907-1909 all’Accademia di Monaco, ed è forse il primo artista in Italia a capire Van Gogh e Gauguin, che incontra nella capitale bavarese.
Nel 1913-16 gravita intorno alla Secessione Romana, dove si appassiona alle opere di Matisse. Il risultato di queste suggestioni, unite alla luce di
Terracina e di Positano dove si trasferisce per l’incerta salute nel 1914-1919, è una pittura dai colori intensi e solari, c h e h a n e l l a n a t u r a
(paesaggi, animali, fiori) il suo principale soggetto.
Negli anni venti Penagini sperimenta invece originalissime tonalità verdazzurre, come si vede nelle opere che dipinge a Dormelletto (Novara) nel 1920 e in Sardegna (1921-22). Si avvicina poi al Novecento Italiano, partecipando alle sue principali rassegne. Dal 1923 si trasferisce definitivamente a Solcio, sul lago di Como, dove dipinge paesaggi e temi naturalistici, soprattutto con luminose gamme chiare di intensa poeticità.

La mostra del Museo del Paesaggio raccoglie tutti i principali capolavori dell’artista, tra cui Putto, fiori e pere, 1911, della collezione Vaf Stiftung, Mart, influenzato dalla Secessione Viennese; Verso la sorgente, 1912, e Nudo con mascherina, 1915, dai solari colori vangoghiani; le incendiate nature morte del periodo di Positano (Carciofi; Vaso di fiori di zucca; Piatto con pesce e agrumi, tutti del 1918); la potente Cieca che fila, 1921-1922, collezione Vaf Stiftung, Mart, e Donne che mietono, 1921-22, del periodo sardo; Mele su alzata bianca, 1925, esposta nel 1926 alla I Mostra del Novecento Italiano; i candidi Paesaggio invernale, 1930, e Piazza S. Stefano, 1935, entrambi del Museo del Paesaggio.
Nato nel 1885 a Milano, Penagini dopo una breve esperienza all’Accademia di Brera studia a Monaco, ma nella città tedesca vede piuttosto il postimpressionismo francese (Van Gogh, gli allievi di Gauguin) e la Secessione Viennese (Povolny, Klimt), acquistandone una conoscenza precoce per l’Italia. Poi, nel1914-16, è uno dei pochi artisti milanesi che gravitano intorno alla Secessione Romana, dove si appassiona alle opere di Matisse. Rientrato a Milano, frequenta nel 1920 la cerchia di Margherita Sarfatti. Intorno al 1924-25 espone nelle ultime mostre di Ca’ Pesaro, mentre nella seconda metà del decennio partecipa a varie rassegne del Novecento Italiano.
Nel 1930 si stacca dal movimento sarfattiano, ma rimane estraneo al primitivismo, al chiarismo e all’espressionismo, perché conserva sempre un senso classico del disegno.

Pasquale De Vita

www.museodelpaesaggio.it

2 thoughts on “Mostre / Penagini, poeta della natura

  • Bellissima la pittura di Penagini.

    Risposta
  • Siro Penagini è stato un pittore singolare, un vero maestro romantico.
    Così diceva di lui Carlo Carrà: “..più vigilato, da questo punto di vista, è Siro Penagini, la pittura del quale può anzi sembrare fredda. Se però si osserva con attenzione ci si accorge che sotto quell’apparente freddezza vi è uno spirito caldo e appassionato.” Carlo Carrà da “L’Ambrosiano” 20 giugno 1936 – La pittura italiana alla XX Biennale di Venezia.

    T

    Risposta

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