Uno sport da ubriaconi
Tra i cambiamenti comportamentali che l’ambiente montano suscita in noi e di cui ci mostriamo compiaciuti perché si ritiene che migliorino il nostro benessere psicologico e la nostra coesione sociale almeno uno sarebbe da evitare. Ci si riferisce ai comportamenti indotti dall’alcol ai cui abusi in quota malauguratamente si è sempre più assuefatti. Non è azzardato affermare che al tramonto dello sci come sport di massa fortemente condizionato dalle avversità climatiche non può essere estraneo l’abuso che dell’alcol si fa sulle piste senza che qualcuno alzi un dito per lanciare campagne destinate a stroncare questa mala pianta che alligna alle alte quote.
Così non passa giorno senza che sulle piste si registrino incidenti dovuti a ubriaconi di ogni sesso ed età e che le forze dell’ordine si debbano impegnare per stroncare un’attività che crea disastri e vittime. Sulle piste non è più la neve a fioccare, sono le sanzioni. Allarmante è il bilancio dei carabinieri nei comprensori del Grostè e Spinale a Madonna di Campiglio. Si apprende per fortuna che gli sciatori fuggiti dopo essere stati coinvolti in sanguinosi scontri sono stati puntualmente intercettati. E che nelle ultime due settimane si sono contate quaranta multe mentre gli interventi di soccorso sono stati 75.
Sui giornali locali si è poi letto che quello del 30 marzo è stato un pomeriggio molto movimentato anche per i carabinieri del soccorso piste di Canazei, che, allertati dagli impiantisti del comprensorio Col Rodella, hanno dovuto intervenire per uno sciatore di nazionalità danese che non si reggeva in piedi e metteva a serio rischio la propria incolumità e quella degli altri sciatori presenti in pista.
I militari, raggiunto l’esagitato sciatore – si legge in una nota dell’Arma – gli hanno chiesto i documenti invitandolo a seguirli. Costui però non ha accolto di buon grado l’invito e si è rifiutato di fornire le proprie generalità, investendo di insulti i militari. Successivamente, anche con l’ausilio degli sciatori della polizia di Stato giunti a dar man forte, i carabinieri sono riusciti faticosamente a caricare l’energumeno sull’impianto conducendolo in caserma per il fotosegnalamento.
L’uomo – si legge ancora – è stato deferito all’autorità giudiziaria per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per il rifiuto di fornire le proprie generalità, per essersi rifiutato di sottoporsi all’alcoltest, nonché sanzionato a norma del decreto legislativo n. 40 del 2021 in materia di sicurezza nelle discipline invernali, che vieta di sciare in stato di ebbrezza. Si può andare avanti così? (Ser)