La ferraglia invade i Parchi Nazionali
Durante la scorsa estate Mountain Wilderness ha dato vita alla campagna “Basta Ferraglia basta nuove ferrate” con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di un fenomeno, quello della proliferazione incontrollata di nuove ferrate, che sta assumendo dimensioni preoccupanti. La testimonianza degli attivisti, con uno striscione srotolato, fotografato e riportato a casa, è un invito alla riflessione, rivolto soprattutto alla comunità dei frequentatori della montagna. A distanza di un anno tuttavia la scoperta di Mountain Wilderness è in un certo senso sensazionale. La ferraglia imbratta anche l’Arca, luogo simbolo e cuore pulsante dell’intatta Valgrande e, più avanti, il guado del Rio Fiorina. Una richiesta di chiarimento viene perciò diretta al Consiglio Direttivo del Parco Valgrande, perché si adoperi per rimuover cavi e soprattutto ponti tibetani che deturpano la natura e soffocano la magia del luogo.
In nome della “sicurezza” non si potevano semplicemente sostituire le vecchie catene lungo il sentiero, solo laddove strettamente necessario, senza intervenire in quel modo sul fiume? Il ponte tibetano e la ferrata, pubblicizzati sul sito del Parco, sono diventati tra l’altro un’attrazione turistico sportiva che aumenta la frequentazione e i potenziali incidenti.