Miracoli a Milano / Il secolo e mezzo del Cai cittadino
Un nutrito calendario di eventi è previsto per le celebrazioni dei 150 anni del CAI Milano fino a novembre, mese in cui il sodalizio nacque nel lontano 1873 in un aula del Politecnico di Milano. Sono 6.200 i soci milanesi e si contano tra gli iscritti 250 fra istruttori e accompagnatori, tutti volontari. Un vero miracolo a Milano. Come riferisce fattidimontagna.it nel podcast settimanale “Fatti e misfatti”, ad adoperarsi perché il rapporto tra Milano e le sue montagne sia sempre corroborato da salutari iniezioni di cultura sono stati davvero in tanti gli amici del Cai Milano.
Della lunga cordata fanno o hanno fatto parte tra gli altri Lorenzo Revojera, ingegnere, indagatore in vari libri di quella “magnifica ossessione” che è l’alpinismo, Marco Dalla Torre e Anna Girardi esperti della letteratura d’alta quota, Eugenio Pesci scalatore di vaglia, storico dell’alpinismo e insegnante di filosofia, Laura e Giorgio Aliprandi che per più di 30 anni hanno studiato e divulgato la storia della cartografia alpina. Senza contare, andando indietro nel tempo, personalità come quelle di Lurani, Bonacossa, Vallepiana, Castiglioni.
Ma in questa “appassionata fetta di storia italiana” come la definisce il presidente del sodalizio Giorgio Monguzzi, quale è stato il ruolo delle donne? L’impressione, a quanto si legge in Fattidimontagna, è che tale ruolo sia stato piuttosto marginale. Basta consultare il bel libro di Revojera “Milano e le sue montagne” facendo scorrere l’indice dei nomi per convincersi che la storia del sodalizio è stata declinata nei ruoli chiave soprattutto o esclusivamente al maschile. Senza con questo volere fare torto alle tante iscritte che hanno operato perché la montagna diventi sempre più familiare e frequentata nell’indaffarata e inquinata metropoli. (Ser)
Nella foto Giuseppe Vigoni (1846-1914), senatore del Regno d’Italia e sindaco della città di Milano, che è stato per tre volte presidente della Sezione meneghina.