Mj5 condannato a morte. I tifosi lo difendono

Nuovi strascichi si segnalano all’aggressione, da parte di un orso, di un trentino che passeggiava con il cane nei boschi di Rabbi e deve essere operato dopo che il  plantigrado lo ha colpito al braccio e alla testa. In seguito alll’identificazione dell’orso autore dell’aggressione (maschio di 18 anni), il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha confermato l’intenzione di procedere alla cattura e  alla soppressione. La condanna a morte  continua a scatenare reazioni di protesta. Sriscioni pro orso hanno accolto domenica il pullman dei giocatori trentini di calcio in trasferta a Sesto San Giovanni. 

Al coro si è aggiunta la voce del presidente del Mart e sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi: “Lasciate in pace l’orso. Animali come l’orso non possono essere considerati nemici da abbattere. Bisogna catturarlo, monitorarlo, al limite ospitarlo in una riserva controllata. Abbatterlo – sottolinea Sgarbi sui social – è un esempio negativo per la fantasia dei bambini oltre che una manifestazione d’impotenza della pur valorosa amministrazione provinciale nel trovare una soluzione che non evochi la deprecata guerra”.

Difende Mj5 anche l’onorevole Michela Brambilla: “Ci opporremo con ogni mezzo a un evidente abuso”. MJ5 è un maschio di 18 anni nato nel 2005 da Maja e Joze, orsi sloveni che hanno dato avvio al progetto Life Ursus sulle Alpi negli anni Novanta.

Sul piede di guerra sono anche i tifosi della squadra di calcio di Trento accolta (foto in apertura da L’Adige) con striscioni pro orso nella trasferta di Sesto San Giovanni.

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