Abusi e piste avvelenate, il declino dello sci
Un weekend di controlli con unità cinofile antidroga è stato di recente effettuato dal personale della Questura, del Centro Addestramento Alpino di Moena, della Polizia Stradale di Predazzo e dei Cinofili di Bologna. Non ci sono in realtà solo le piste sempre più “avvelenate” da tenere sotto controllo. Tra i compiti degli agenti in primo piano è la prevenzione di abusi e condotte non corrette. L’ordine pubblico può essere una chimera quando si scende in pista smaniosi di mettersi in mostra. Ma anche questo è lo sci.
Non ci sono solo le Dolomiti da tenere sotto controllo. Cambiando scenario, controlli in Valtellina vengono puntualmente effettuati dai carabinieri di Chiesa Valmalenco con i colleghi della sezione operativa di Sondrio. Grazie al fiuto dei cani, non sfuggono gli sciatori assuntori di stupefacenti. E sono decine e decine. I sequestri riguardano ingenti quantitativi di hashish, marijuana e spinelli. Tutto ciò anche allo scopo di evitare che “in tanti affrontino le discese in uno stato di alterazione psicofisica con possibilità di causare incidenti”. Possibile che così sia ridotto uno sport tanto diffuso e affascinante?
Particolare importante. Dato che la nuova norma sull’uso scriteriato di bevande alcoliche non indica il limite del tasso alcolemico che sancisce lo stato di ebbrezza, in caso di infrazione sulle piste si procede applicando le norme del Codice della Strada. Norme che in Italia prevedono un limite di 0,5 mg di alcol per litro di sangue. Meditate gente. (Ser)