Ruspe al lavoro / Cortina non rinuncia al bob 

“Una scelta scellerata” viene definita nel sito fattidimontagna.it la decisione di ricostruire ex novo la vecchia pista di bob a Cortina in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Dopo un lungo tergiversare, le ruspe sono al lavoro con spreco di denaro pubblico e danno ambientale anche se le alternative ci sarebbero state. Tra le voci che denunciano l’inopportunità dell’ennesimo cantiere a Cortina, ci sono quelle di CIPRA, Club Alpino Italiano, Pro Natura, Federparchi e Mountain Wilderness Italia che affidano la loro posizione a un duro comunicato.

Viene così a cadere, come annuncia il podcast FattieMisfatti realizzato in collaborazione con mountcity.it, l‘ultima opportunità di dare alle Olimpiadi invernali un tocco di sostenibilità. Quanti servizi alle comunità montane del Bellunese si sarebbero potuti offrire con i milioni risparmiati per costruire una pista che – come insegnano le esperienze passate, prima fra tutte quella di Torino 2006 con il tracciato di Cesana abbandonato dopo pochi anni – sarà utilizzata per pochi giorni da pochi atleti? 

Nel tirare le somme, Luigi Casanova annuncia che la pista (appena sette atleti attivi in Italia nel bob, dato del 2020!) costerà 102 milioni di euro. E aggiunge che la Regione Veneto con questa cifra potrebbe assumere per 20 anni oltre 200 operai stagionali, dotati di macchinari efficienti e con la dovuta formazione, per curare i boschi devastati dalla tempesta Vaia e dai successivi attacchi di parassiti. Ma ormai il dado è tratto e i politici esultano anche se la scelta viene definita scellerata. (Ser)

Un bob a quattro tedesco sfreccia nel 1956 sul rettifilo Antelao della vecchia pista di Cortina ora in fase di ricostruzione. (ph. Serafin/MountCity)

Un pensiero riguardo “Ruspe al lavoro / Cortina non rinuncia al bob 

  • 09/03/2023 in 17:07
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    VERGOGNOSO. IL MINISTRO DELL’AMBIENTE TACE?

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