Divina Commedia / La lettura di Giordano in occitano
Il cammino della Chambra d’Oc incontra quello di Dante Alighieri nell’interpretazione di Valter Giordano (nella foto) che legge brani della Divina Commedia in lingua occitana. Ogni mese viene pubblicato, nella rubrica “Il sentiero del Paradiso inizia dall’Inferno” curata da Andrea Fantino, un canto dell’Inferno recitato da Giordano nella varietà del Puy di Vinadio. Il film con la lettura dei canti è rintracciabile su youtube all’indirizzo https://youtu.be/eF32Q1ELf6o. E’ grazie a gente come Giordano se la lingua occitana si rinnova e dimostra la sua vitalità e contemporaneità.
Valter Giordano “riceve” gli spettatori a casa sua, a Podio Soprano, frazione di Vinadio. Siamo nell’autunno del 2021, inizio ottobre, i boschi sono ancora verdi e Valter accoglie nella sua cucina. “Questa casa mi fa stare bene”, dice, “mi ha lasciato andare e mi ha ripreso”. È la casa di famiglia. Qui si faceva il pane, lì dormivano i suoi genitori. È in questa casa che ha imparato a parlare, e la sua lingua madre è l’occitano. La sua è una storia simile a quelle di tante persone, certo, si parla di un’infanzia montanara, di una giovinezza passata a studiare sui banchi del seminario, di una maturità trascorsa a Saluzzo e dedicata all’insegnamento. Eppure, come tutte le storie, anche la sua storia è unica e diversa da tutte le altre, e non può essere altrimenti. Giordano si tuffa tra i grandi classici del pensiero e dell’arte e prova a rispondere alle domande che ognuno di noi si fa in quanto uomo. È così che incontra Dante, e non lo lascia più. “Si può vivere senza Dante”, dice, “ma si perde tanto, tanto”.
La sua casa, sostiene Giordano, è come Itaca. Un paradiso ritrovato, dove ha lavorato a testa bassa senza accorgersi del passar del tempo, dove ha trovato quelle parole che, quasi come per magia, riportano in vita i suoi cari, anche se solo per un momento.
“Il sentiero per il Paradiso inizia all’Inferno” è un verso della Divina Commedia ed è anche sintesi di un pensiero che Giordano esprime con convinzione e, per certi versi, fiducia: “Il male, il dolore non sono mai fine a sé stessi, ma donano anche qualcosa di bello”.
“Il sentiero per il Paradiso inizia all’Inferno” è anche il titolo del documentario che affronta il male e la bellezza, l’amore per la poesia e per la lingua occitana, l’affetto verso un luogo e la famiglia che lo ha abitato. È un documentario che racconta di come è veramente possibile rendere “particolare” un’opera “universale”: basta mettere al centro l’uomo, senza dimenticarne l’umanità.
“Abbiamo qualcosa dentro che non è solo pelle e ossa”, sostiene Giordano. Se lo sguardo di Dante oggi plana anche sulla Valle Stura e su chi l’abita, lo dobbiamo a lui, e al momento in cui ha avuto un’idea folle e geniale allo stesso tempo: quella di mettersi al servizio delle parole scritte da Dante e pronunciate dai suoi cari. Valorizzando le une, e le altre.