La minaccia dell’ecomostro / Cervinia come Dubai?
Nove piani di altezza che si dovrebbero stagliare a 2050 metri di quota, e un paese, Cervinia, di 700 abitanti, che chiede di non costruire quell’edificio in pieno centro perché sarebbe uno “scempio”, un “ecomostro”. Il nuovo possibile arrivato si chiama “The Stone” e potrebbe cambiare la fisionomia della stazione turistica valdostana.
Non piace soprattutto la sua altezza, di 30 metri, e il colore grigio che sembra una colata di cemento. Oltre tremila firme sono state raccolte in pochi giorni per fermarne la costruzione. Ma il palazzo ha già ottenuto quasi tutti i permessi per essere costruito e i proprietari degli appartamenti nei dintorni hanno il timore di subire penalizzazioni sia per quanto riguarda la svalutazione economica degli alloggi sia per la conseguente privazione di sole, luce e aria.
L’obiettivo dei firmatari della lettera è riuscire a covincere sindaco a “non autorizzare lo sfregio dell’ecomostro” per non essere ricordato come “il responsabile passivo dell’inizio del processo di dubaicizzazione di Cervinia”.
Contro il progetto si è schierata anche Legambiente, che sottolinea le “violazioni ambientali” del caso. “Siamo stupiti dal fatto che il Piano regolatore non preveda limiti di altezza in paese, oltre alle perplessità legate alla mancata previsione di armonizzare le nuove costruzioni dopo gli scempi del passato”, chiosa Denis Buttol, presidente del Circolo della Valle d’Aosta.