Club Accademico / Largo ai giovani, missione possibile?

Tra gli obiettivi del Club alpino c’è stato e c’è tuttora quello di formare la gioventù. Per dare il buon esempio, Quintino Sella mobilitò nell’Ottocento il gruppo di figli e di nipoti e li portò con sé, prima sulle facili montagne del Biellese e poi in imprese più impegnative su per le vallate alpine. Alla nascita nel 1863 del Club Alpino Italiano voluta dallo statista, Sella espresse l’idea dell’alpe educatrice nata da una sintesi tra i valori dell’Italia risorgimentale laica e liberale e lo sguardo filantropico del socialismo.

Una lezione ancora valida quella di Sella? La formazione della gioventù resta uno dei cardini nell’operare del Club alpino come dimostra in questi giorni il progetto “Cai Eagle Team” pensato dall’alpinista Matteo Della Bordella assieme al CAI e al Club alpino accademico. 

Si tratta, come è stato specificato anche in questo blog, di selezionare dodici giovani (ragazze e ragazzi) tra i 18 e i 28 anni, offrendo loro l’opportunità di sviluppare il proprio talento alpinistico grazie a un programma pensato per una crescita di alto livello, con tutor selezionati tra i migliori alpinisti italiani e internazionali.

Lo scopo finale? Diventare alpinisti di ottimo livello. E da bravi aquilotti, volare alti verso l’alpe educatrice. L’alpinismo non è forse uno dei tanti modi che aiuta a percepire “chi sei e quanto vali”? 

“Dare la possibilità a dei giovani di concentrarsi davvero sull’alpinismo di alto livello è il nocciolo di questa avventura”, conferma Mauro Penasa, Presidente del Club Alpino Accademico Italiano. “Da tempo ci lamentiamo della crisi di vocazione alpinistica, senza riuscire a mutare la tendenza che sposta l’interesse degli appassionati verso attività più vicine allo sport. Così, chi arriva alla montagna è in media ben preparato dal punto di vista tecnico, ma spesso è ormai tutt’altro che giovane. Come conseguenza il nostro Club, l’Accademico, sta invecchiando inesorabilmente. Il Cai Eagle Team è quindi un’occasione da non perdere per portare su terreni di avventura ragazzi di buon livello sotto i 30 anni. Il suo atto finale, la spedizione, sarà per i partecipanti l’occasione di prendere confidenza con la realtà extraeuropea, di difficile approccio per un giovane, e verificare così la solidità delle consapevolezze acquisite durante il percorso di crescita”.

Nell’Annuario 2022 del Caai in questi giorni in distribuzione (qui sotto il dettaglio dei contenuti), Penasa raccomanda nell’editoriale di catturare i giovani “spostando il baricentro dell’interesse al di là dell’arrampicata pura o della scalata plaisir”. E definisce necessaria la presenza sul territorio di persone che cerchino di incuriosire e coinvolgere i giovani in attività complesse e ambiziose. 

Può valere l’esempio del pifferaio che incanta i bambini portandoli via con sé? Il problema è complesso perché a una certa età sono ben altri i pifferai che s’impadroniscono dei giovani prossimi a laurearsi e li illudono con la prospettiva di un lavoro per quanto precario. Sotto i 30 anni si è tra l’altro costretti a impegnarsi allo spasimo per diventare padri o per rifarsi una vita altrove nel mondo districandosi nel groviglio di una società che non concede sconti.

In pratica, precisa Penasa, per richiamare l’attenzione dei futuri “ottimi alpinisti” ci si può muovere verso tre obiettivi.

  1. Eventi socio culturali (attenzione, però: l’aspetto di richiamo secondo Penasa è importante e a volte difficile da assicurare, capita che serate di grande interesse vadano quasi deserte…).
  2. Coinvolgimento dei giovani di talento, per esempio in quanto Aspiranti Accademici. “L’azione può essere molto efficace a patto di rendere interessante un contenitore che non possiamo lasciare troppo vuoto e disadorno”.
  3. Coinvolgimento di giovani di talento attraverso stage specifici (trad, artif, misto, dry, alta quota).

Vecchie e nuove strategie sembrano dunque allo studio e la parola d’ordine nell’alpinismo non può in questi tempi che risultare “ringiovanire”. Un aspetto che riguarda in particolare un club di provetti alpinisti, l’Accademico appunto. Perché risulta sorprendente che questo glorioso sodalizio comprenda quasi 200 soci con più di sessant’anni. Un’età che secondo il presidente Penasa non è più compatibile con l’alpinismo di punta. E nemmeno con la creatività e con i sogni che sempre la favoriscono e la sostengono. (Ser)

Annuario 2022, i contenuti

Accademico

Un Club che invecchia, nuove prospettive nelle considerazioni del presidente Mauro Penasa.

Il Convegno Nazionale 2020, a Trento, sui valori storici del CAAI e sul rilancio della figura del socio Accademico, e quello del 2021, a Bergamo, sulle linee invisibili garantite da nuovi inverni, che stanno prendendo il posto dell’estate come momento di massima creatività.

I convegni del Gruppo Orientale: i cambiamenti climatici e la tempesta Vaia.

Momenti di Alpinismo

Avventura, i resoconti delle spedizioni insignite col Premio Paolo Consiglio nel 2020 (Black Tooth e Bhagirati IV) e nel 2022 (Tengkangpoche). Contributi di Simon Messner, Matteo Della Bordella e Francois Cazzanelli.

Il Monte Edgar, nuove linee su una vetta quasi sconosciuta, il diario di Tomas Franchini.

Giramondo: Alberto Silvestrini si tuffa nel sogno di tanti, mollare tutto e vagabondare in camper tra Cile e Argentina. In maniera diversa Guido Papini ci mostra innumerevoli occasioni di accoppiare viaggi con affascinanti avventure scialpinistiche.

Tornati in Europa, Matteo Faganello ci coinvolge con le belle realizzazioni di misto nel gruppo del Mercantour, su un terreno che richiede grande impegno e dedizione. 

Mario Bramanti ricorda invece il tempo del covid, sconfitto dall’energia inesauribile di Matteo Della Bordella. Ma neanche Roberto Mazzilis se ne è stato tranquillo: troppo piccole le montagne della Carnia per un apritore seriale come lui? 

Marco Maganzini ci conduce poi alla scoperta di nuovi itinerari negli angoli nascosti del Brenta, mentre Luca Pilati non si fa mancare avventure sulle pareti della Valle della Sarca, così come Franco Sartori, che ci racconta un tris di prestigio. Andrea Bocchiola insegue invece un’ambiziosa trilogia in Verdon con dedizione e determinazione da vero Accademico.

Anche Heinz Grill insegue qualcosa, l’ombra di Soldà vista da una prospettiva diversa. 

Infine, un alpinista della “bassa”, con i vivi ricordi di Andrea Farneti.

Ricordi di Alpinismo

Un tributo a Mike Kosterlitz, da parte di Mauro Penasa, si conclude coi racconti di Ugo Manera sulle salite fatte con lo scozzese. E sui 50 anni dalla prima via aperta sul Caporal.

Anche il Paretone sul Gran Sasso merita un tributo, e la sua storia ci viene raccontata da Massimo Marcheggiani.

La figura di Bepi Loss, una perdita ancora viva nella memoria dei trentini e degli Accademici Orientali, presentata nel convegno di Gruppo del 2021.

Giallo ad alta quota, la ricerca di Matteo Bertolotti sulla salita di Cesarino Fava e Leonardo Rapicavoli all’Aconcagua, con nuove considerazioni sulle diverse versioni circolanti.

Poi il toccante ricordo del rapporto tra padre e figlio da parte di Gian Maestri.

Ancora, il ricordo di Alberto Rampini a trent’anni dalla spedizione alla Torre Centrale del Paine. Infine, un altro tributo, a quaranta anni dalla morte dell’indimenticato Carlo Mauri.

Pensieri di Alpinismo

La dimensione etica dell’apritore di vie nelle riflessioni di Mauro Florit, che ripercorre i suoi oltre trent’anni di aperture.

Ancora, le considerazioni sull’alpinismo di Andrea Bocchiola, intervistato da Roberto Serafin, ed un estratto del suo libro, “Dell’Alpinismo” – lontananza, esposizione ed immersione nella realtà dell’alpinismo, e la sua dimensione di sogno.

Numeri di Alpinismo

Le corde invecchiano? Giuliano Bressan fa il punto su un’interessante problematica. 

Per chiudere l’attività alpinistica Alpina ed Extraeuropea, nel 2020 e 2021, raccolta come sempre da Maurizio Oviglia.

In apertura: verso la vetta dell’Elbrus (immagine tratta dall’Annuario Accademico, 2022). Qui una foto d’archivio del Premio Nobel Mike Kosterlitz.

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Ulteriori informazioni sull’Annuario disponibili sul sito

www.clubalpinoaccademico.it

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