Staffetta preolimpica / Un invito a trasparenza e rispetto 

In collaborazione con CIPRA Italia, Italia Nostra, Legambiente, Mountain Wilderness e WWF, Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie APS) organizza una manifestazione itinerante strutturata in eventi pubblici nelle principali città e località protagoniste delle prossime Olimpiadi invernali del 2026. Con il susseguirsi di questi momenti di riflessione, che toccano il Veneto, il Trentino Alto Adige e la Lombardia, s’intende manifestare, in una ideale staffetta, la richiesta che le prossime Olimpiadi siano rispettose dell’ambiente, delle comunità, scevre da speculazioni economiche e da infiltrazioni mafiose.

La Staffetta si è iniziata a Verona in data 7 febbraio 2023, ha fatto tappa a Belluno, Cortina, Anterselva, Cavalese e Bormio-Livigno per concludersi a Milano il 21 marzo in occasione della manifestazione nazionale della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

 “E’ possibile” è lo slogan scelto da Libera: la staffetta, nell’intenzione dei promotori, richiama tale slogan per invitare enti ed istituzioni coinvolti nell’organizzazione e nell’accoglienza delle Olimpiadi Milano – Cortina 2026 alla realizzazione di una manifestazione veramente trasparente, rispettosa e responsabile. L’Italia avrà i riflettori del mondo intero puntati addosso e sarà indispensabile garantire questi aspetti insieme, nel nome della buona riuscita dei Giochi stessi.

Al momento, purtroppo, si è in presenza di alcune proposte progettuali spesso difformi da quelle contenute nel dossier di candidatura olimpica. Molte opere, connesse ai giochi olimpici e in procinto di essere realizzate, sono impattanti e a forte consumo di suolo, con costi a carico dei bilanci pubblici che continuano a lievitare.

I meravigliosi panorami imbiancati, però, sono un ecosistema delicato che va preservato dall’aggressività delle attività antropiche e dalle infiltrazioni mafiose, soprattutto in occasione di competizioni che richiedono strutture di accoglienza di grandi dimensioni, fortemente energivore, che non favoriscono un ruolo attivo delle comunità locali. 

Anche le politiche di gestione dei rifiuti e degli spostamenti di sportivi e pubblico, così come la scelta dei materiali per gli approvvigionamenti e per le costruzioni, sono elementi di sviluppo da osservare con attenzione, con l’obiettivo di preservare legalità, ambiente e comunità locali.

Si rammenta che la partecipazione diffusa ed il rispetto dei principi di trasparenza sono i primi argini al manifestarsi di condotte speculative, corruttive e alla penetrazione della criminalità organizzata nella realizzazione delle opere collegate alla manifestazione olimpica.

E’ possibile cambiare questo modo di procedere? Sì, è possibile. La “Staffetta delle Alpi per olimpiadi invernali trasparenti, rispettose e responsabili” vuole essere uno stimolo a fare questo, vuole creare occasioni per riflettere, per approfondire, per spiegare ragioni e ascoltarle, per cercare di conoscere meglio i meccanismi di infiltrazione delle mafie non solo negli appalti, ma nelle comunità. Vuole sensibilizzare l’opinione pubblica, gli “addetti ai lavori” e la Pubblica Amministrazione, in merito alle preoccupazioni della Società civile circa le modalità di organizzazione della manifestazione Olimpica viste finora. Perché si sta prefigurando la possibilità che vengano costruite opere, sia pubbliche che private, lesive dell’ambiente, molto costose, a forte rischio di infiltrazione mafiosa e contrarie agli effettivi interessi delle comunità. Si rischia uno spreco di ingenti risorse pubbliche in un periodo storico di grandi difficoltà economiche.

La “Staffetta” vuole attivare azioni di compartecipazione delle comunità e delle associazioni alla vigilanza, un vero e proprio “monitoraggio civico” di quanto verrà realizzato nei prossimi mesi e anni in avvicinamento alla manifestazione olimpica perché le ingenti risorse economiche previste per questa grande manifestazione sono attrattive per le organizzazioni mafiose e non ci si deve far trovare impreparati.

Il “testimone” che i partecipanti alla “Staffetta” si scambieranno è una “torcia olimpica” ideata e realizzata dal designer/professore Kuno Prey, della facoltà di Design e Arti – Libera Università di Bolzano il quale ha raccolto la richiesta degli organizzatori dando rappresentazione alle parole “Trasparenza”, “Rispetto” e “Responsabilità.

• LIBERA, Associazioni, nomi e numeri 

contro le mafie APS
• CIPRA Italia
• Italia Nostra
• Legambiente
• Mountain Wilderness
•WWF

Nella foto in apertura la “torcia olimpica” ideata e realizzata dal designer Kuno Prey, della facoltà di Design e Arti – Libera Università di Bolzano

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