Arte in montagna / Dipingere l’inverno
Non è facile dipingere l’inverno. Almeno gli inverni di una volta. Tutto era bianco e la neve rendeva uniforme il paesaggio. Oggi non è più così e la varietà dei colori della natura rende l’inverno una buona stagione anche per i pittori. Sono andato a rivedere gli inverni di un tempo nei cataloghi dei pittori dell’Ossola. Una di esse, la Val Vigezzo, è diffusamente (ri)conosciuta come la “valle dei pittori” e vanta, in una remota valle alpina, una “Scuola di Belle Arti”, frutto di un’emigrazione fortunata per cui la pittura fu occasione di riscatto e fonte di reddito.
Devo dire che non ho trovato molto: i nostri pennelli furono attratti più dalla luminosità della primavera, dai bagliori dell’estate, dalle dolci melanconie dell’autunno.
Ho trovato un Carlo Fornara (1871 – 1968), maestro del divisionismo e amico di Giovanni Segantini, con un dolcissimo L’aquilone con una donna in cammino mentre la neve forse sta sciogliendo.
Ho trovato un quadro di Alfredo Belcastro (1893 – 1961), maestro del paesaggio in possesso di una tecnica raffinata, che racconta in Baite in Re una Val Vigezzo la neve lontana a coprire i monti. Anche un Achille Tominetti (1848 – 1917), pittore a me caro per grandi quadri di vita rurale che restituiscono valori e dolori di una civiltà di montagna, che in Nevicata a Miazzina restituisce un’immagine fugace di un villaggio montano in cui la neve si sarebbe sciolta presto.
Ci sono uccelli sui rami degli alberi e montagne dolci a chiudere l’orizzonte.
Paolo Crosa Lenz
da”Lepontica” febbraio 2023. In apertura il dipinto Nevicata a Miazzina
di Achille Tominetti (esposto al “Museo del Paesaggio” di Verbania nel 1979)
Tra i pittori italiani che hanno dipinto paesaggi di montagna, Segantini è il mio preferito sia per la sua tecnica pittorica che per i suoi contenuti. Segantini è stato un grande maestro del divisionismo.
Apprezzo molto la pittura di Achille Tominetti, un notevole artista molto vicino alle invenzioni di Segantini e alle tematiche del divisionismo.