Alpi Apuane / Messaggi dalle pietre
Le ricerche di archeoacustica nei siti di Curiceta, dolmen del monte Paglino, Grotte del Tanaccio e Trogna
Nel 2016 i gruppi Pangea Project ed SB Research Group con a capo il professor Paolo Debertolis, decisero di effettuare le ricerche di archeoacustica, misurando le frequenze, in alcuni siti campione sulle Alpi Apuane. L’archeoacustica è un approccio complementare per analizzare qualsiasi sito archeologico con interessanti proprietà acustiche.
La ricerca può anche aiutare a comprendere come tali strutture influenzano l’attività cerebrale, ad esempio durante i riti in cui uno stato mentale alterato intensifica l’esperienza.
E’ possibile confermare che le frequenze interferiscono con il corpo umano a volte senza che una persona sia consapevole delle vibrazioni meccaniche in gioco (volontari esaminati da EEG).
Le antiche civiltà ne erano a conoscenza attraverso la comprensione del significato di luoghi specifici.
Considerare quindi l’archeoacustica (“archeologia del suono”) come una scienza moderna non è corretto se si pensa che l’uomo, in passato, percepiva naturalmente suoni ed ultrasuoni e canalizzava l’energia positiva di un luogo a favore del proprio corpo. In età moderna per captare questi suoni abbiamo bisogno di sofisticati strumenti che ci permettono di ascoltare “la voce” delle strutture sacre dedicate ai culti e difficili da interpretare da parte nostra.
Le Alpi Apuane sono ricche di arte rupestre ed incisioni nella maggior parte ancora sconosciute e mancanti di una datazione precisa.
Abitate fin dal Neolitico, sono state scelte come dimora da popoli che hanno lasciato numerose testimonianze, segni e simboli ancestrali, massi altari, troni e manufatti scolpiti nella roccia. Un Atlante di Pietra che custodisce la traccia delle nostre origini.
ALTARE SACRO E FOCOLARE DI CURICETA (Azzano)
Il sito di Curiceta si raggiunge percorrendo un sentiero nel bosco di castagni. Attraversando un’area di terrazzamenti in pietra a secco, si arriva alla prima struttura chiamata “ focolare” per la sua forma che ricorda un caminetto. Inglobato nel terrazzamento, si presenta come una grande lastra piatta rettangolare con un incavo scavato nella parte sottostante.
Dietro la spessa pietra c’è un vuoto da dove, probabilmente, usciva il fumo.
Continuando sullo stesso sentiero, dopo pochi metri si arriva all’altare di pietra. Scavato in un blocco unico, questa enigmatica struttura si è rivelata molto interessante durante le misurazioni delle frequenze: dominante tra -47 e -50 db a 25 – 28 Hz molto potente. Un altro picco inferiore intorno ai 15-16Hz (frequenza armonica Shumann) tipico dei luoghi sacri. I più alti assolutamente insoliti che sono stati osservati anche nei templi neolitici di Malta (Tarxien – Xaghra).
SUONO VICINO ALL’ALTARE
Ha una vibrazione di 23-28 Hz ma ad un livello sonoro molto più basso. La sorgente del suono è proprio sotto l’altare; il suono si allontana dall’altare. Ci sono inoltre, frequenze intorno ai 14-16 Hz.
E’ possibile che dietro l’altare vi sia una cavità che funziona come cassa di risonanza per la frequenza 25-28Hz, probabilmente dovuta all’acqua sotterranea.
L’acqua ha un significato molto importante perché, dalle ricerche condotte dal gruppo SBRG, è stato dimostrato che la presenza di questo liquido può interferire con le onde cerebrali creando un’atmosfera mistica nel sito sacro.
L’ipotesi formulata è che le due strutture vicine, altare e focolare, in passato, fossero connesse e che avessero una funzione specifica.
Durante il corso degli anni, è probabile che siano state usate per scopi differenti tra cui anche quella di strutture legate a particolari cerimoniali e riti propiziatori.
IL DOLMEN DEL MONTE PAGLINO (Terrinca)
Il monte Paglino è un piccolo monte di fronte al monte Freddone, il quale, era frequentato dagli uomini dell’Età del Bronzo per l’estrazione del rame e dagli Apuo-Liguri che ne estrassero minerali fino alla fine dell’ottocento.
Secondo studi effettuati sul sito nel 2011 (prof. E.Calzolari), la struttura dolmenica sarebbe stata costruita per osservare i fenomeni equinoziali legati alle semantiche del simbolo TAU, uno gnomone con tavola di pietra orizzontale ; riti equinoziali legati al senso di equità e giustizia.
Il dolmen è orientato verso il tramonto equinoziale ; il sole tramonta dietro la vetta del monte Altissimo e illumina la camera interna della struttura.
“ Come resettare le tue cellule e guarire : vai sul dolmen del monte Paglino in Italia, 8 Hz a -38 db! Tutti i processi chimici delle nostre cellule sono trasformati in risonanza SHUMANN, non abbiamo mai visto un sito sacro con un livello sonoro così forte come questo. E’ solo un sito di guarigione”! (Prof. Paolo Debertolis).
LE GROTTE DEL TANACCIO (Pomezzana)
La grotta del trono
Dalla chiesina di San Rocchino una traccia di sentiero conduce alla prima grotta, la più grande, dove si celebravano i riti legati alla fecondità. Alcuni studiosi, hanno ipotizzato che le donne venissero a partorire al suo interno. Alla sinistra dell’ingresso si trova un trono scolpito in una grande stallattite la cui acqua di percolazione, viene raccolta nella vaschetta scavata sul sedile. Il luogo è stato sacralizzato mediante croci incise sul trono.
La grotta della vulva
La seconda grotta esaminata è detta della vulva. Secondo alcune ipotesi, questa caverna era un luogo maschile e veniva usata per i riti di iniziazione. I giovani venivano legati e lasciati in fondo alla grotta per una notte, come una sorta di ritorno al grembo materno. Un guardiano controllava, all’ingresso della grotta, il possibile attacco di animali selvaggi.
C’è una fonte d’acqua che passa vicino alla grotta piuttosto rumorosa. Si va da -30 a -36 db. Si sente molto chiaramente ed è presente l’eco all’interno della vulva. La frequenza è di circa, 22 Hz.
Data la poca distanza, nelle due grotte c’è la stessa frequenza. La grotta del trono era, probabilmente un luogo di culto femminile legato alla fertilità e alla maternità. Prima della cristianizzazione, l’acqua raccolta nella vaschetta serviva per bagnare il bambino a scopo propiziatorio. L’acqua benefica lo proteggeva dalla sventura.
IL SITO DI TROGNA (Cardoso)
Sopra il paese di Cardoso percorrendo un sentiero nel bosco sopra l’acquedotto, si raggiunge il sito di Trogna scoperto nel 2009 da Stefano Pucci, ricercatore e Guida Ambientale del Parco Regionale delle Alpi Apuane.
Completamente coperto di terra e vegetazione, dopo un’accurata pulizia del sito sono venuti alla luce numerose incisioni tra cui 43 pennati.
Il giorno dell’Epifania si conclude il periodo del Solstizio d’Inverno.
Dal sito di Trogna si può osservare il sole che sorge nella spaccatura tra il Monte Nona e il Monte Procinto e illumina le incisioni.
Un luogo di ritrovo, un conciliabolo dove si celebrava l’Epifania; si deponevano le armi (pennati) e si discuteva seduti sopra la roccia.
Nel sito di Trogna, a livello acustico, non c’è niente di rilevante.
La frequenza è di circa 26-28 Hz ma con un livello sonoro compreso tra -52 e -58 db, un volume molto più basso.
Dalle misurazioni effettuate a livello sonoro (frequenze) dei quattro siti Apuani, risultano “luoghi sacri” Curiceta e il dolmen del monte Paglino.
E’ noto che alcune antiche costruzioni sono state create appositamente per influenzare la mente attraverso vibrazioni che possono alterare lo stato di coscienza. Con le moderne tecniche di registrazione digitale è possibile registrare, in modo preciso, anche le bande sonore non udibili. Le frequenze non udibili come gli ultrasuoni o in particolare gli infrasuoni, da tempo sono ritenute capaci di modificare l’andamento dell’attività cerebrale.
In alcuni siti archeologici considerati sacri per migliaia di anni, ci sono fenomeni sonori naturali o indotti misurabili che rendono questi siti un po’ più “mistici” di altri”( Paolo Debertolis – www.sbresearchgroup.eu ).
Testo e foto di Natalia Tarabella
YouTube : PANGEA PROJECT GROUP
Nell’articolo si legge che l’uomo, in passato, percepiva naturalmente suoni ed ultrasuoni e canalizzava l’energia positiva di un luogo a favore del proprio corpo.
In passato l’uomo poteva percepirli, come mai oggi non può percepirli? Sarebbe gradita una spiegazione.
Anche per me è una cosa nuova e anche se profano in materia mi complimento per queste ricerche scientifiche!
Prima il ricercatore di incisioni, adesso la ricercatrice di archeoacustica. Le Alpi Apuane sono belle montagne che nascondono dei bei segreti sorprendenti. Brava Natalia Tarabella complimenti, bravissima.
Leggendo MountCity si scoprono cose nuove. Questa dell’archeoacustica non la sapevo.
Bravissima la ricercatrice, speriamo di leggere ancora articoli come questo!
Bell’articolo, complimenti alla ricercatrice!
L’acustica in archeologia?
Non ne avevo mai sentito parlare, è una curiosità nuova per me.
Veramente bello!!