Mezzo secolo fa la rivoluzione della “piolet traction”

Nel corso del 2023 l’alpinismo celebra il cinqantesimo anniversario della “piolet traction”, tecnica di arrampicata su ghiaccio in cui l’alpinista è impegnato in parete faccia a monte, piantando alternativamente una delle due piccozze che impugna e ramponando con le punte anteriori rivolte al pendio. Nel sito fattidimontagna la rievocazione anche in podcast della prima grande impresa effettuata con questa tecnica. Fu nel 1973, mezzo secolo fa, che piccozze e ramponi furono messi a punto dall’italiano Walter Cecchinel (nella foto in apertura) per il fabbricante chamoniardo Simond e la tecnica della “trazione” venne impiegata dallo stesso Cecchinel e da Claude Jager per la scalata lungo il couloir nord del Dru nel gruppo del Bianco. 

L’impressionante slancio verticale di questa aiguille fu lo scenario dell’eccezionale prima assoluta e invernale di  Cecchinel e Jager. E fu la vittoria definitiva della tecnica frontale. Poi l’evoluzione delle piccozze continuò a progredire. Gli attrezzi divennero sempre più corti, più curvi, più leggeri, più aggressivi.

Alla voce “piolet traction” nel Grande Dizionario Le Alpi a cura di Enrico Camanni (Priuli&Verlucca, 2007) viene spiegato che tale tecnica consente di superare direttamente pendii o cascate di ghiaccio con inclinazione molto accentuata, o addirittura verticale e strapiombante, senza ricorrere a gradinamento o alla vecchia e laboriosa tecnica di progressione artificiale con chiodi e staffe. (Ser)

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