Pazze montagne invernali / Il Tuffo della Merla 

“Alpimagie” le definì Stefano Torrione, maestro della fotografia, presentando in un suo catalogo un appassionante viaggio visivo che si sviluppava dalla leggenda delle Anguane a quella dell’Uomo Selvatico e dei Krampus, dai fuochi Epifanici a quelli del Solstizio d’estate, dai falò del Diavolo a quelli in alta quota. Insomma, il lato oscuro della cultura contadina. Ma la magia è più o meno dappertutto specialmente nelle montagne invernali. Per esempio, quelle cuneesi si aprono in questa stagione alle magiche ciaspolate al chiaro di luna sotto il Viso.

Da non mancare per chi “ha il fisico” è poi una “tonificante nuotata” nelle acque del lago di Ledro nei giorni della Merla considerati tra i più freddi dell’anno. E’ uno spettacolo unico questa sfida al freddo e a se stessi che è stata a lungo anche una delle più antiche tradizioni sportive meneghine, battezzata “Cimento Invernale sul Naviglio Grande”. Quella “lotta” contro le rigide temperature invernali sui navigli ghiacciati iniziò addirittura nel lontanissimo 1895. 

Navigli a parte, forse è nella montagna invernale un po’ pazzerellona che si coglie meglio il senso della vita che di per se è una sfida senza eguali. Come lo sono i concerti sotto zero negli igloo alle alte quote. Eventi mal visti dagli ambientalisti dimenticando che gli igloo poi si sciolgono senza lasciare traccia. (Ser)

Il “cimento invernale” nei navigli milanesi.

2 pensieri riguardo “Pazze montagne invernali / Il Tuffo della Merla 

  • 04/02/2023 in 12:14
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    Sui navigli si divertono a fare le docce fredde di notte, sono degli eroi.

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  • 01/02/2023 in 10:11
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    Gli ambientalisti si staranno stracciando le vesti al pensiero che i bagnanti disturbano anche in inverno i pesci nei laghi.

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