Presena / Classica, pop, rock nel teatro-igloo
Una serie di concerti sotto zero sono in programma sul Ghiacciaio del Presena fino al 25 marzo. La location è un teatro-igloo da 200 posti realizzato dallo scultore Ivan Mariotti e dal suo team a 2.600 metri di altezza, a cavallo tra la Val di Sole e la Valle Camonica. Si raggiunge grazie alla cabinovia Paradiso. Il festival non è una novità. Lino Mosconi, Giorgio Tomaselli e Matteo Aielli hanno però creato nuovi strumenti di ghiaccio dalle sonorità particolari. Chitarre, bassi, viole e non solo, impreziositi da corde realizzate a mano da un’azienda ultracentenaria di Venezia.
Musica classica, pop, rock: c’è spazio per tutti i generi. Note e suoni originali escono come per magia dal ghiaccio. Ogni settimana un concerto sempre diverso spaziando tra epoche e generi differenti. Il programma prevede tra gli ospiti più attesi i Marlene Kuntz (l’11 febbraio) e Irene Grandi (il 18 febbraio). In alcune occasioni la musica si associa alla buona cucina: nel rifugio Passo Paradiso si possono degustare le eccellenze gastronomiche trentine e lombarde in sei cene gourmet.
Dovrebbe essere una bella esperienza ascoltare musica da strumenti di ghiaccio dalle sonorità particolari.
Vabbè e che sarà mai, poi l’igloo è anche sostenibile perchè si scioglie e non lascia traccia…
Chiamare in causa la fauna che è in letargo? E quale fauna va in letargo sotto un ghiacciaio!
Ambientalisti si, ma sfegatati è troppo, ci si arrampica sugli specchi… Si fanno critiche alla rievocazione della Marcialonga, si fanno critiche alla musica in montagna, si critica su tutto. Si vede il bruscolo e non la trave!
Nei rifugi del cai in occasioni di feste c’è la banda cittadina, i cori, le musiche classiche in montagna con violoncelli e quant’altro, elicotteri che trasportano materiali e provviste ecc.. Tutto questo non disturba la quiete della fauna selvatica? Bisognerebbe astenersi da tutto!
Riguardo la buona cucina: a tutti piace mangiar bene. Ed è giusto che sia così! E chi vuole più quel piatto misero di minestrone e due tristi pezzi di polenta.
Rimaniamo con i piedi per terra!!!!
E così i concerti in quota devono disturbare anche in inverno la fauna in letargo. Non basta l’estate. Ovvio che si consiglia la buona cucina. Basta guadagnare, l’ambiente e il rispetto della fauna selvatica in letargo, non interessa a nessuno. Chissà come reagirebbero gli organizzatori, gli impiantisti, i cuochi se di notte qualcuno rompesse loro le scatole.