Valanghe / La scala si rinnova, ecco come va letta
Dopo settimane calde e pendii privi di neve, buona parte delle Alpi si sono abbondantemente imbiancate, specialmente in quota. Anche il rischio di valanghe è aumentato. Quest’inverno, il Servizio nazionale di allerta valanghe ha iniziato a pubblicare in Svizzera informazioni più precise sui livelli di pericolo per una migliore previsione come viene puntualmente spiegato in questo articolo pubblicato il 17 gennaio 2023 nella newsletter Swissinfo.
L’SLF di Davos usa la scala europea del pericolo valanghe divisa in cinque gradi per indicare il livello di pericolo in montagna. Da quest’inverno, però, ha introdotto un sistema molto più preciso, aggiungendo tre suddivisioni per ogni livello. Un esempio? Il pericolo nella regione di Adelboden era segnalato come “3=” su una scala da 1 (debole) a 5 (molto forte). Ma cosa vuol dire esattamente 3=? L’SLF dichiara che gli attuali cinque livelli restano invariati. La nuova suddivisione aiuta a indicare se il pericolo è verso il limite inferiore (-), superiore (+) o mediano (=) all’interno di un livello di pericolo. È una distinzione che riflette meglio le variazioni dei rischi che cambiano assieme alle condizioni meteorologiche e della neve.
L’istituto di Davos indica che la nuova scala è stata introdotta in risposta alle richieste delle persone responsabili della previsione delle valanghe, che domandavano da tempo che i pericoli fossero indicati in modo più preciso. “La Svizzera è stata la prima a introdurla”, afferma Pierre Huguenin responsabile della prevenzione delle valanghe nell’ufficio vallesano dell’SLF, a Sion. L’esperto spiega come può evolvere un livello di pericolo 3+ dovuto a un’abbondante nevicata. “Dopo qualche giorno, possiamo mostrare al pubblico in modo relativamente chiaro che la neve si sta stabilizzando passando al 3= e poi al 3-“.
La distinzione è particolarmente importante per il livello 3, critico specialmente per lo sci fuori-pista. Nelle Alpi svizzere, il livello 3 è quello che caratterizza un terzo dei giorni invernali ed è a questo livello che si verifica la metà degli incidenti mortali.
Negli ultimi 20 anni, in Svizzera sono state registrate in media ogni anno 100 valanghe in cui sono state coinvolte delle persone. In media, 23 persone muoiono annualmente, la maggior parte (90%) all’esterno delle piste mentre pratica sci, snowboard, sci-alpinismo o escursionismo con racchette da neve.
Nelle aree controllate (strade, ferrovie, agglomerati e piste battute) la media annuale di vittime (su periodi di 15 anni) è scesa da 15 alla fine degli anni Quaranta a meno di una nel 2010. L’ultima morte avvenuta all’interno di un edificio colpito da una valanga risale al 1999.
“