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Leggi razziali e Cai, una serata “per non dimenticare”

Una serata “per non dimenticare” è quella dedicata alle leggi razziali del fascismo organizzata dalla Sezione di Milano del Club Alpino Italiano venerdì 27 gennaio alle ore 21. L’argomento impegna da tempo il Cai in una meritoria opera di revisione della propria storia mentre nel frattempo sono stati pubblicati da vari editori, con la firma di esperti e studiosi, importanti saggi sull’argomento. Fu nel novembre del 1938 che il regime fascista promulgò tali spregevoli leggi sulla supremazia della razza imponendone anche al Cai l’applicazione. Si arrivò in quegli anni all’inaudita (ma non troppo in tempi di camicie nere) epurazione dal Club Alpino Italiano dei soci ritenuti di razza non ariana. Con una circolare “riservatissima” ancora custodita negli archivi della Sezione di Milano e di cui MountCity ha di recente offerto una chiara testimonianza si diede esecuzione agli “ordini superiori”. Con l’ipocrita precisazione che tutti coloro che dovevano essere esclusi dal Cai in quanto non ariani sarebbero stati considerati “dimissionari”. 

Introdurranno la serata Roberto Monguzzi (Presidente CAI Milano) e Carlo Lucioni (Past President CAI Milano). Ospiti e relatori saranno Stefano Morosini (Università degli Studi di Bergamo- CAI BG), Fabrizio Russo (Coordinatore Commissione Centrale CAI), Luisa Ruberl  (Docente e membro CAI MI), Rony Hamaui (Vicepresidente CDEC – Centro Di Documentazione Ebraica Contemporanea) Saranno eventualmente raccolte le testimonianze dei familiari o dei conoscenti dei soci coinvolti.

Non va dimenticato che il Club Alpino Italiano (CAI) ha subito negli anni del regime fascista una progressiva omologazione alle regole imposte dalla dittatura che lo trasformò da libera associazione a ente a supporto del regime. Tra le molte imposizioni, quali il cambiamento del nome, l’abolizione delle regole democratiche interne e il passaggio alle dipendenze prima del CONI e poi direttamente del partito nazionale fascista, negli anni 1938 e 1939 venne imposta anche l’applicazione delle leggi razziali. 

Pur non avendo ancora il CAI realizzato una completa ricostruzione storica degli eventi di quegli anni, non ci sono dubbi che tutte le Sezioni, anche se con diversa sollecitudine e rigore, hanno dato esecuzione a questi ordini piombati “dall’alto”. Naturalmente ciò è accaduto anche alla Sezione del CAI Milano, dove numerosi soci vennero esclusi d’ufficio dalla vita associativa. 

Così dopo anni di silenzio, recentemente gli organi centrali del CAI hanno promosso, tramite una mozione presentata e approvata alla unanimità dalla Assemblea generale dei delegati, un percorso per il recupero della memoria di quanto accaduto tramite la ricostruzione storica dei fatti, attingendo agli archivi della Sede centrale e delle Sezioni.  

Da una recente ricerca nell’archivio della Sezione di Milano è tra l’altro emerso che furono oltre 70 i soci milanesi ai quali toccò di venire esclusi. Ora la Sezione ha deciso di rendere edotti i propri iscritti su quanto accaduto coinvolgendoli nella condanna di questi fatti e nel doveroso riconoscimento delle responsabilità, onorando la memoria dei soci espulsi. Con queste finalità la Sezione del CAI Milano ha indetto per il 27 gennaio 2023, in occasione del Giorno della Memoria, la serata “per non dimenticare” come viene qui illustrato dalla locandina mentre nell’immagine di apertura sono raffigurati i roghi fascisti di libri in occasione della famosa Marcia su Roma. E’ anche grazie alla benemerita iniziativa del 27 gennaio che il CAI coinvolge i propri iscritti in un percorso di ritrovamento della memoria rendendo sia pur tardivamente onore ai soci espulsi. (Ser)

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