A proposito di vittime del terrorismo ambientale
Il termine “terrorismo ambientale” sembrava appartenere al passato, quando si pensava con ottimismo che il clima si sarebbe prima o poi aggiustato a dispetto delle malelingue. E invece a riproporlo è il quotidiano La Stampa di domenica 8 gennaio 2023, attribuendolo pari pari ai responsabili delle stazioni di sci messe in ginocchio dal rialzo delle temperature all’inizio del ’23. Degli impiantisti sono riportate sul giornale parole gravi, molto gravi. ”Siamo vittime di terrorismo ambientale, senza di noi niente turismo” avrebbero detto.
Il sospetto è che si tratti di una strategia in vista di un piano straordinario governativo per le montagne senza neve. In ogni modo, da tempo ce le sogniamo quelle belle nevicate che facevano bianco il Natale. Ma non significa certo fare del terrorismo se si afferma, come ha fatto di recente lo storico ambientalista Luigi Casanova, che tutto il mondo scientifico concorda nell’ammettere che l’attuale accelerazione della modifica del clima sul pianeta è dovuta alle azioni umane.
I negazionisti sminuiscono l’allarme, chiedono di riflettere sul fatto che i cambiamenti climatici ci sono sempre stati e strutturano campagne di stampa tese a far passare gli ambientalisti da ignoranti, incapaci di approfondire, allarmisti. E’ vero. Un geofisico, il professor Silvio Gualdi, afferma che i cambiamenti climatici, grazie allo studio sulle carote glaciali diffuso su un periodo di 700.000 anni, sono di antica data. Anche nell’ultimo millennio ce ne sono stati.
Tuttavia mai la concentrazione di CO2 in atmosfera ha raggiunto i picchi del giorno d’oggi. Nell’arco di centinaia di migliaia di anni non si sono superate le 280 – 300 parti per milione, mentre da due anni rimaniamo stabili sopra le 400 parti. Questo non è avvenuto come nel passato in un periodo lungo migliaia di anni, ma in pochissimi decenni, dagli anni ’60 in poi, in modo sempre più accentuato.
La comunità scientifica mondiale ci chiede di invertire da subito la rotta. Non è rilanciando le invettive dei negazionisti, come spesso fanno anche illustri firme del giornalismo, che si otterrà questo auspicabile scopo. (Ser)
“La comunità scientifica mondiale ci chiede di invertire da subito la rotta.”
Si è persa la bussola! Si naviga a vista e si gira in tondo. La barca è sempre più in balia degli elementi.