Il bob avvelena i Giochi invernali

Nuove burrasche sulle Olimpiadi invernali 2026. La Commissione per la protezione delle Alpi denuncia il clima che si è creato con la scarsa trasparenza, a suo dire, degli organizzatori. Incredibile viene poi giudicata da Cipra Italia l’ostinazione nel realizzare ad ogni costo una nuova pista da bob a Cortina dove quella dedicata al campione Eugenio Monti (nella foto) è da tempo inutilizzabile. Inutile viene inoltre giudicato il tavolo di confronto con la Fondazione Milano – Cortina, tavolo che la CIPRA ha deciso di abbandonare come risulta dal comunicato stampa del 19 dicembre 2022 che qui pubblichiamo.

Il comunicato 

Incredibile è l’ostinazione nel voler realizzare ad ogni costo una nuova pista da bob a Cortina senza tenere conto delle negative esperienze del passato. Inutile il tavolo di confronto con la Fondazione Milano-Cortina, tavolo che la CIPRA decide di abbandonare. Dopo aver bypassato la VAS (Valutazione Ambientale Strategica), con il volere ad ogni costo costruire la nuova pista di bob Cortina perde un’altra occasione per dare una parvenza di sostenibilità ai Giochi di Milano Cortina 2026. La VAS nazionale più volte richiesta dalle associazioni ambientaliste con relativa contestuale Valutazione di incidenza ©VINCA® di competenza del Ministero dell’Ambiente prevista anche dalle direttive europee non è stata eseguita così come la sostenibilità dei Giochi tanto decantata nel dossier di candidatura è ridotta oggi a poco più che greenwashing.

Per quanto riguarda la contestata pista da bob era sembrato per qualche giorno che gli organizzatori e soprattutto i politici locali e nazionali ci avessero ripensato. L’usare un impianto esistente come quello della vicina Innsbruck poteva voler dire risparmiare ingenti somme di denaro pubblico: dagli inizialmente previsti 60 milioni si è arrivati ad 85 e non è da escludere che a consuntivo si possano superare i 100 per servizi al territorio e per sostenere nuove forme di sviluppo in aree marginali del Bellunese. Oltre che evitare un ulteriore impatto ambientale e paesaggistico per un territorio già fortemente sottoposto alle pressioni dell’industria del turismo e delle varie infrastrutture necessarie allo svolgimento dei Giochi del 2026.

Il presidente del Veneto Zaia con l’esplicito sostegno del neo Ministro dello Sport e del CONI – e nel silenzio del CIO – una volta avuta la certezza che la pista si sarebbe costruita con risorse dello Stato e non della sua Regione pare abbia definitivamente deciso che Cortina avrà la sua pista da bob. Non importa se verrà utilizzata per pochissimi giorni e se altrettanto pochi siano gli atleti che praticano questa disciplina in Italia. L’esperienza di Torino 2006 con l’analoga infrastruttura abbandonata dopo pochi anni  a causa degli ingenti costi di gestione e lo scarso utilizzo non ha insegnato niente.

La disponibilità della pista di Innsbruck non va vista come contrapposizione a Cortina ma come opportunità di collaborazione tra territori vicini e per questo la CIPRA si augura che tutti i soggetti coinvolti – dal CIO al CONI alla Fondazione Milano Cortina agli enti locali del territori –  possano ancora collaborare per trovare la miglior soluzione in termini economici ed ecologici ad uno dei maggiori problemi generati dall’evento olimpico.

Analogamente ci si domanda se sia davvero il caso di spendere ingenti quantitativi di denaro pubblico per la pista di pattinaggio di Baselga di Piné quando già esiste a Torino un impianto, l’Ovale Lingotto realizzato per ospitare le stesse discipline in occasione dei Giochi del 2026.

Preoccupa non poco la mancanza di informazioni sulle modalità di progettazione e realizzazione delle infrastrutture e delle opere connesse e su questo va denunciata la mancanza di trasparenza da parte della Società Infrastrutture Milano Cortina 2020- 2026 e della Fondazione Milano Cortina quest’ultima non va oltre qualche pennellata di verde su aspetti marginali dei Giochi ma nulla lascia trapelare sui grandi progetti infrastrutturali, dagli impianti sportivi agli interventi sulla viabilità.

“Emblematico è l’ultimo incontro durante il quale abbiamo chiesto espressamente di conoscere i progetti riguardanti l’innevamento artificiale”, spiega Vanda Bonardo Presidente di CIPRA Italia. “La risposta è stata ridotta a una descrizione tecnica sull’efficienza dei cannoni da neve. A detta della Fondazione non è compito suo comunicare lo stato di avanzamento dei progetti riguardanti le infrastrutture e rendere disponibile la relativa documentazione. Nulla ci è dato sapere sulla Società Infrastrutture Milano Cortina 2020 2026 e sui relativi progetti che sta sviluppando. Ci siamo chiesti allora che scopo possano avere questi incontri con le associazioni se non per poter riferire al CIO che la Fondazione si confronta anche con gli ambientalisti. Pertanto vista l’inutilità di questi incontri riteniamo che non sia più opportuno parteciparvi”.

CIPRA Italia

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