Neve artificiale / La denuncia di MW Francia
Un balletto di camion sfila in questi giorni a Grand-Bornand. un comune francese di 2.251 abitanti situato nel dipartimento nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi. Il compito è di trasportare 24.000 m3 di neve artificiale. L’obiettivo? Tracciare una pista durante una tappa della Coppa del Mondo di Biathlon che si tiene a quota 930 m dal 12 al 18 dicembre.
“E’ tempo che tutti si impegnino per le transizioni energetiche ed ecologiche”, commenta Mountain Wilderness Francia in un comunicato diffuso sul web il 1° dicembre e qui sotto riprodotto ribadendo che è pivo di senso assistere ancora a questo tipo di pratica. Si apprende così che la neve artificiale trasportata dai camion (nella foto qui sopra, © Sandra Stavo-Debauge) proviene da uno spazio di stoccaggio tra i più grandi di Francia.
“Non lo si ripete mai abbastanza”, stigmatizza il comunicato di MW Francia. “La produzione di neve artificiale ha un forte impatto sul ciclo dell’acqua e ne altera gli equilibri. La quantità iniziale di acqua utilizzata per produrre la neve non coincide infatti con la quantità finale di acqua. E l’intero ecosistema ne è sconvolto”.
Mentre Oltralpe le associazioni ambientaliste denunciano questa situazione, in Italia ci si trastulla con le montagne sacre dedicandovi paginoni sui quotidiani. Meditate gente! (Ser)
Quindi,ora la NEVE ARTIFICIALE, viene preparata a livello industriale. Se in quasi tutte le montagne la neve non c’è, dove l’hanno presa? Poi, come fa a resistere per una settimana? ci sono frigoriferi? Ma a 900 metri , quanto può durare? Non ultimo,la CO2 emessa dai camion! IDEA BRILLANTE!