Cinema / La Bolivia fa scuola
Del film “Utama –Le terre dimenticate” prodotto dai boliviani di Alma Films e dagli uruguayani di La Mayor Cine e diretto dal regista boliviano Alejandro Loayza-Grisi si parla in “Fatti di montagna” nel consueto podcast settimanale “Fatti e misfatti” realizzato con il contributo di mountcity.it. Il film ci porta tra i pascoli della Bolivia, una terra finora poco frequentata dal cinema. Racconta la storia di Virginio e Sisa, un’anziana coppia quechua che vive sull’altipiano devastato dalla siccità. Lui è un allevatore di lama che ogni giorno deve compiere un percorso di diversi chilometri per trovare qualche stentato ciuffo d’erba e un po’ d’acqua per gli animali che lo seguono impettiti e infiocchettati.
La città in cui il nipote Clever (un ragazzo di oggi, puntualmente dotato di laptop sempre a portata di mano e di cuffiette alle orecchie) vorrebbe, con tutte le migliori intenzioni, condurre i nonni è una realtà a cui Virginio, non intende adattarsi. Tra l’altro ha problemi di salute che cerca di nascondere, che beneficio può offrirgli l’aria inquinata delle città?
Virginio non ha dubbi. Meglio vivere lassù anche se la siccità si fa ogni giorno più drammatica. Invano Sisa cerca di spremere qualche goccia d’acqua dalla fontanella davanti alla loro casa mentre i lama frugano tra i rari cespugli. Cogliendo questi e altri particolari di una vita diventata ingrata, il film, vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance, lancia un forte grido di allarme sui mutamenti climatici. Ma senza lasciarsi andare in sterili proclami. Al contrario, guardando al clima ostile con un soffio di malcelata speranza. E infatti la pioggia dopo un anno finalmente verrà come Virginio ha previsto. E come è sempre stato da che mondo è mondo. “Utama” è un film magistrale passato purtroppo pressoché inosservato nelle sale dove la banalità prevale. (Ser)
Sono d’accordo, è un film da non perdere.