Libro bianco / La verità sulle Olimpiadi “a costo zero”
“Ombre sulla neve” s’intitola il nuovo libro-inchiesta di Luigi Casanova, storico ambientalista e presidente onorario di Mountain Wilderness Italia. Non poche ombre si proiettano infatti sulle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 ormai prossime. Scritto con contributi dei comitati locali e di Italia Nostra di Belluno, è pubblicato da Altreconomia e sarà in libreria dal 2 dicembre. La prefazione è di Vanda Bonardo, naturalista, insegnante, attivista, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e Presidente di CIPRA Italia.
L’autore lo definisce un libro che non fa sconti a chi – come sempre – sfrutta i “grandi eventi” per i propri affari e interessi, senza curarsi dei bisogni reali del territorio e di chi lo abita. Un chiaro invito a informarsi e ribellarsi, nel nome della montagna.

E’ indubbio, scrive Casanova, che questo “grande evento” – al pari di altri in passato – ha un impatto devastante sul territorio alpino e i suoi abitanti. Insostenibili sono le opere stradali inquinanti, i palazzetti-cattedrali nel deserto e gli ampliamenti dei domini sciistici che coinvolgono tre Regioni, Trentino-Alto Adige, Veneto e Lombardia, oltre alla città di Milano.
Con la forza dei fatti e dei numeri, l’inchiesta smentisce la favola dell’Olimpiade “a costo zero e sostenibile” e denuncia l’assenza di una valutazione ambientale complessiva a livello nazionale e di un confronto aperto con cittadini e associazioni ambientaliste.
L’alternativa? Un’etica, sostiene Casanova, che dia una nuova dignità alla montagna e combatta davvero lo spopolamento, con piccole opere che abbiano una ricaduta sociale positiva sul territorio, rispettando i valori identitari delle alte quote – come la sobrietà – e i reali bisogni: servizi, sanità, lavoro, un turismo diverso.
Tra le ipotesi per il futuro dei Giochi invernali, emerge uno scenario in cui potrebbero essere vantaggiosamente collocati i diversi teatri delle gare: sci alpino e snow board dove saranno praticabili, il pattinaggio e l’hokey dove stanno gli stadi, slittino e bob, se avranno ancora senso, dove vi sono strutture efficienti, sci di fondo, biathlon e salto stessa cosa.
L’attività dello sci, sportiva e ricreativa, si presenta intanto sempre più costosa e energivora e il libro di Casanova invita a intervenire da subito: tagliando spese inutili, opere superflue già oggi destinate all’abbandono e sostenendo un ridimensionamento di tante strutture che altrimenti potrebbero rimanere cattedrali nel deserto, ingestibili. In Valtellina come nelle Dolomiti.
Il libro vuole dimostrare che:
• Non è vero che queste olimpiadi, come promesso, siano a costo zero, ad oggi si superano già le previsioni di 4 miliardi di euro.
• Non è vero che queste olimpiadi siano sostenibili e rispettino l’Agenda CIO 2020 in quanto è stata evitata accuratamente la promessa e obbligatoria per legge VAS (Valutazione d’impatto strategico nazionale) e tutte le VIA. Infatti le opere sono commissariate, quindi risulta impossibile suggerire modifiche o osservazioni.
• E’ stata evitata la partecipazione di troppi stakholder. In pratica tutto il percorso decisionale si è svolto fra CONI, amministratori pubblici e commissari: i cittadini, ovunque, sono stati umiliati.
“Si era scritto nella candidatura”, conclude Casanova, “che il 92% delle opere era già realizzato, si trattava di banali ristrutturazioni. Vero è che i villaggi olimpici sono nuovi, la pista di bob è nuova, mentre i trampolini di Predazzo, il centro del fondo di Lago di Tesero, la pista di pattinaggio di velocità di Baselga di Pinè vengono rifatti totalmente. Il cittadino e lo sportivo italiano sono stati raggirati. Nel libro si troveranno specificati i diversi passaggi che hanno portato a questo risultato. Miserevole per lo sport, per la pubblica amministrazione, per il CIO”.
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