Letture / Il drago di San Pietro al Monte
Le Alpi sono rimaste per secoli la dimora di draghi e di animali fantastici. Alla fine del milleseicento uno scienziato svizzero ne parlò diffusamente nella sua opera “Itinera Alpina” arrivando a descrivere undici tipi diversi e a raffigurarne tre fino nei minimi particolari. Nessuno però è mai riuscito da allora a vederli e, piano piano, sono rimasti solo nelle storie raccontate ai bambini. Per i curiosi che desiderano comunque mettersi a caccia di draghi è stato pubblicato un manualetto a firma dello storico lombardo Carlo Castagna che, partendo dal meraviglioso drago rosso raffigurato nell’affresco dell’Apocalisse di San Pietro al Monte di Civate, accompagna adulti e bambini alla scoperta dei draghi nell’antico Egitto, fra gli Assiro Babilonesi, nella Grecia classica, nel nord Europa e nel mondo romano.
Leggendolo viene da pensare al libro “Animali fantastici, dove trovarli” della saga di Harry Potter. Il tremendo drago della copertina di “L’Apocalisse di San Pietro al Monte e altri draghi dell’occidente” è stato immaginato dalla nipotina dell’autore che, alla tenera età di sei anni, a quanto pare, è già un’autorità in fatto di draghi.
Anche l’autore, da bambino, ha passato parecchie domeniche in compagnia del drago rosso di Civate e delle meravigliose rappresentazioni medioevali di san Pietro al Monte che hanno certamente risvegliato la sua passione per la storia antica e medioevale e per lo studio della relativa iconografia.
La basilica dell’undicesimo secolo del piccolo monastero ai piedi del monte Cornizzolo e del Monte Rai è, soprattutto la domenica quando è aperta per le visite, meta di decine di fedeli e amanti della storia dell’arte lombarda. Non ha bisogno di essere descritta nelle sue singolari forme architettoniche, ma è talmente ricca di affreschi perfettamente leggibili da meravigliare ogni volta che si riesce a visitarla.
“E già! Nell’affresco della controfacciata è narrato mirabilmente, coi colori brillanti e le forme diverse in un unico affresco, il trascorrere dell’intero racconto emozionante ed intenso del capitolo dodicesimo dell’Apocalisse con tutti i suoi personaggi: la donna vestita di sole, la luna, le stelle, il figlio maschio, Michele ed i suoi angeli e infine un enorme drago rosso con sette teste e dieci corna…”
Ecco il drago, il simbolo del male che con la propria coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo, il drago che incanta ancora con il suo sguardo chi si ferma a guardarlo e che l’autore della guida ci racconta nei primi capitoletti della sua ricerca.
Chi non se lo ricorda è opportuno che prepari il sacco da montagna con la colazione e salga la domenica mattina da solo o con la famiglia a San Pietro al Monte, meglio se accompagnato dalla guida di Castagna. Non resterà deluso.
Dario Monti
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