Se il fieno si fa desiderare
La siccità che ha colpito i pascoli alpini rischia di far restare vuoti i fienili creando problemi alla produzione invernale della Fontina, che deve essere prodotta con erba e fieno solo valdostani. “Fontina. Non è della Valle d’Aosta, è la Valle d’Aosta” si leggeva qualche tempo fa nella pubblicità. In realtà a produrre questo prodotto così “identitario” della Vallée sono per l’ottanta per cento lavoratori stranieri, per lo più marocchini e rumeni. E’ grazie a loro se la Valle d’Aosta ha ancora la fontina.
Ma ora è stato anche necessario cambiare il disciplinare della Fomtina Dop. L’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) della Valle d’Aosta ha pubblicato una relazione tecnica con cui si evidenzia che “nel periodo estivo 2022 c’è stata una riduzione della superficie prato-pascoliva regionale del 33% nel mese di luglio e del 43% del mese di agosto, rispetto agli anni 2018/2021”.
Visti questi dati, riferendosi all’articolo 4 del disciplinare, secondo cui “l’alimentazione delle lattifere deve essere costituita da fieno ed erba verde prodotti in Valle d’Aosta” e considerata l’attuale situazione, tale vincolo non può più essere mantenuto. Ma stiano tranquilli i fans della Fontina. “La modifica”, precisano al ministero, “non influisce sulle caratteristiche della Fontina Dop e, ovviamente, non riguarda la produzione di alpeggio”.