Misurina / Chiude il Centro per bimbi asmatici
L’annuncio dell’Opera Diocesana San Bernardo degli Uberti: “Situazione insostenibile dal punto di vista economico. Finiremo l’anno con un deficit di un milione di euro”.
L’Istituto Pio XII di Misurina chiuderà alla fine dell’anno. Il centro venne creato dove sorgeva il Grand Hotel Misurina, nato nel 1900 in periodo austro-ungarico. L’hotel è divenuto, successivamente, residenza estiva dei Savoia, in particolare della Regina Margherita. Nel 1949 l’immobile è stato acquistato dalla Diocesi di Parma tramite l’intuito di padre Quattrocchi, con il sostegno di Pietro Barilla, con lo scopo di dedicarlo all’ospitalità in montagna di bambini bisognosi. Nel 1959 divenne Preventorio Antitubercolare per bambini. Nel 1970 venne trasformato in Casa di Cura per la prevenzione e cura dell’asma, con la capienza di 30 posti letto. Nel 1996 l’istituto venne trasformato in Centro di riabilitazione e ampliato a 100 posti letto, in seguito accreditati tramite la Regione Veneto con il Sistema Sanitario Nazionale con cui oggi è convenzionato.
L’istituto si trova a 1780 metri di quota, sulle rive del lago di Misurina. È l’unico centro in Italia e uno dei tre in Europa per la cura in alta quota delle malattie respiratorie di bambini e adolescenti. Il modello di cura, unico nel suo genere, garantisce un percorso personalizzato e consente di ottenere una visione unitaria dei giovanissimi pazienti, riducendo i disagi e i costi che derivano da una gestione dispersiva.
L’annuncio della chiusura è stato dato da Roberto Arduini, presidente dell’Opera Diocesana San Bernardo degli Uberti. Il 31 dicembre 2022 sarà l’ultimo giorno di attività del “Centro di diagnosi, cura e riabilitazione dell’asma infantile”, accreditato per 100 posti letto. “Nonostante gli sforzi compiuti, non siamo purtroppo in grado di proseguire la nostra attività. Una situazione di perdita continuativa negli ultimi cinque anni di circa 700 mila euro annui e un risultato prospettico per l’esercizio 2022 ulteriormente negativo hanno reso la situazione economicamente insostenibile, anche alla luce del ridotto utilizzo della struttura”.
“Profondo rammarico per questa dolorosa decisione” viene espresso dal presidente dell’Opera Diocesana. Sull’attività a Misurina riferì in MountCity il 21 marzo 2021 il dottor Giancelso Agazzi precisando che del modello di cura sono parte integrante l’accoglienza, il supporto pedagogico-educativo, per aiutare i bimbi/ragazzi a integrarsi in una realtà diversa dall’ambiente familiare. Presso il centro vengono o meglio venivano organizzati giochi, letture, attività sportive e riabilitative. La chiusura getta sicuramente un’ombra sulla Sanità in Italia che di ombre ne colleziona parecchie.. (Ser)