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“Ronzina” e le sorelle / 20 anni di Critical Mass

L’industria europea della bicicletta prosegue inesorabile la sua curva di crescita. In questo scenario che tiene conto anche di una indiscutibile attenzione politica complessiva verso la mobilità sostenibile si inserisce la storia di “Ronzina”, la protagonista della favola che l’attrice e regista Soledad Nicolazzi porta nei circuiti del teatro di strada con successo. Una storia che si può anche leggere piacevolmente in un libro di Soledad con i disegni di Natalia Caprili.  Prodotto dalla Compagnia Stradevarie, il monologo intitolato “Ciclonica” è la storia di una donna che sogna di partire a cavallo della sua “velocipede Ronzina” per raddrizzare il mondo: un Don Chisciotte moderno e femminile, un’eroina indomita e visionaria che lotta contro il popolo delle auto, dei motori, dei fumi e dei rumori. 

La geografia di riferimento è il groviglio di strade di una metropol dove si svolge questa storia, una rivolta ostinata e a volte folle. Il pensiero è quello di Critical Mass, evento spontaneo diffuso in diverse città del mondo che raduna ciclisti in “coincidenze organizzate”. Questa “eroica” pieghevole dei nostri nonni fricchettoni non smette in effetti di stupirci. Il suo aspetto vintage sembra addirittura conquistare oggi nuove clientele. 

All’inizio del monologo l’attrice è in camicia da notte, e la piccola bicicletta è smontata: una ruota per cuscino. Con il passare delle scene personaggio e bici si ricompongono fino a quando, pronte per “raddrizzare torti e riparare offese”, le due tipe partono per le strade della metropoli. 

Nel corso dello spettacolo si assiste a un teatrino di ombre montato sulla bici e a tre corti in bianco e nero, girati in superotto. In una città che cambia continuamente, “Ronzina” come si è riferito è parte del fenomeno della Critical Mass, il movimento dei ciclisti urbani. Per vent’anni a Milano ogni giovedì alle 22 in pazza Mercanti questo appuntamento è stato rispettato. Da principio a pedalare il giovedì sera erano al massimo una cinquantina di persone. Poi è iniziata una seconda fase, tra il 2009 e il 2015, in cui la Critcal mass è diventata un laboratorio di esperienze: è natacosì la Massa Marmocchi che accompagna a scuola i bambini, il movimento Salva i Ciclisti, il bicibus… Ora si è arrivati alla terza fase, in cui si sono avvicinati molti giovani e l’età media si è abbassata. 

Tanti gli episodi che tornano alla mente e richiamano ai tempi in cui “Ronzina” e le altre si segnalarono per una certa intraprendenza. Dalla pacifica invasione dell’aeroporto di Linate nel 2014 agli autunni piovosi in cui all’appuntamento c’erano solo 4 o 5 ciclisti eroici, allo stop per il Covid, alle sfilate gioiose con mille persone del recente mese si luglio. A proposito. La Mass è un gruppo fluido senza leader né struttura. Dove le regole sono poche e non scritte: il fare massa critica e sostituirsi al traffico non può andare a scapito di pedoni, ambulanze e mezzi pubblici, non si portano bandiere se non quelle della pace, ognuno è responsabile di se stesso ma anche della Massa.

Forse non è un caso se, come ricorda un esponente della Mass, dieci anni fa gli automobilisti inveivano quando le bici rallentavano il traffico mentre oggi molti di loro salutano. E addirittura fanno perfino il tifo per “Ronzina” e le sue sorelle. (Ser)

“Ciclonica” di Soledad Nicolazzi (soledadnicolazzi@gmail.com) è la storia di una donna che sogna di partire a cavallo della sua “velocipede Ronzina” per raddrizzare il mondo.

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