Frana anche l’intelligenza artificiale
“Quella del Progetto e-Ranger, dopo la tragedia della Marmolada, è una vicenda che merita di essere raccontata”, si legge nel sito del quotidiano L’Adige. Doveva essere un sistema di controllo delle vecchie frane, dei ghiacciai, dei pendii instabili, delle foreste e in grado di inviare degli alert in automatico. Ma dopo la firma del protocollo d’intesa nel 2018 fra Trentino Sviluppo e gli interlocutori privati e pubblici, tutto è inspiegabilmente franato.
Il tema viene oggi rilanciato, a quanto si apprende, dal responsabile nazionale del dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, che da tempo caldeggia la necessità di un monitoraggio costante dei ghiacciai alpini. Il 15 novembre 2018 a Rovereto viene dunque firmato un protocollo d’intesa per un progetto denominato e-Ranger: un sistema non presidiato di rilevazione, monitoraggio, osservazione ed analisi dei dati ambientali, geologici, della flora e della fauna, in aree naturali protette, “al fine di costruire modelli di prevenzione dei cambiamenti utili a supportare l’adozione di decisioni di policy di salvaguardia del territorio e gestione delle emergenze”.
Il progetto prevede di avviare a Rovereto un centro di controllo internazionale con 1,6 milioni di investimento tra risorse umane, officine, laboratori e sala controllo. E’ previsto, dal protocollo, anche l’avvio di una collaborazione con il Parco Paneveggio Pale di San Martino. Si tratta di utilizzare tutte le tecnologie esistenti (satelliti, droni, sensori) con una piattaforma che, utilizzando l’intelligenza artificiale, garantisca il monitoraggio del territorio.
Il sistema viene definito utile a geologi, glaciologi, forestali, vigili del fuoco perché in grado di inviare degli alert in automatico. Ma è stato cassato. Motivi burocratici? La realtà dei fatti è che c’è stato un cambio della guardia in Provincia. Il progetto era stato concepito durante la precedente giunta… Ma intanto la montagna si rivela sempre più fragile al pari di certi progetti per salvarla. (Ser)
• Nella foto la frana della Val Pola nel 1987
cupio dissolvi
se chi amministra una regione a statuto speciale non è in grado di confermare un finanziamento di 1,6 min, una miseria credo, per un obbiettivo così improrogabile, in una regione a statuto speciale… vuol dire che l’Italia è destinata a franare