Dolomiti / Nuova ciclabile nel Primiero
Amene pedalate si annunciano nelle Dolomiti lungo il Primiero fino al passo Rolle. Al cospetto delle Pale di San Martino è infatti in preparazione un nuovo tratto ciclabile, quattro chilometri di pista da Imer a Pontet, al confine fra la provincia di Trento e Belluno, nell’aspra valle dello Schener, alla riscoperta di un’antica via. La ciclabile correrà lungo il torrente Cismon, il tratto in progetto andrà da Masi Imèr a Pontet, interamente in provincia di Trento. Già oggi è possibile da Imer pedalare in sicurezza lungo la valle, verso San Martino.
Va peraltro ricordato che il percorso ciclabile lungo la vecchia strada rappresenta anche l’unica alternativa di collegamento diretto fra Primiero e Feltrino in caso di emergenza: tutti gli altri accessi avvengono attraverso dei passi (Brocon dal Tesino, Cereda dall’Agordino, Rolle dalla val di Fiemme, oltre al Croce d’Aune da Pedavena che però scende solo a Ponte Oltra e non bypassa tutte le gallerie).
Nella gola dello Schener, tra il Primiero e il Feltrino è oggi possibile percorrere una mulattiera nel bosco presso la contrada Bettola di Zorzoi. Una stradina, oggi; per molti secoli questa era l’unica via di comunicazione tra le due vallate. Un passaggio arduo e pericoloso, d’inverno pressoché impraticabile. Eppure, nonostante il disagio e il rischio, su quel percorso primierotti e feltrini, notabili e popolani, camminavano avanti e indietro in continuazione. La valle ai piedi delle Pale di San Martino, abitata fin dalla preistoria, nel corso del Medioevo finì sotto il controllo del vescovo conte di Feltre il cui territorio all’epoca raggiunse estensioni tali da comprendere anche il Tesino e la Valsugana (fino a Pergine).
Premesso che fare manutenzione ad una strada bianca,non asfaltata,è più oneroso (almeno credo) che fare manutenzione ad una strada,ciclabile asfaltata.. Però è stato stabilito recentemente che la mancanza d’acqua di questa estate è causata anche dalla scarsità delle falde acquifere, le quali riescono a rigenerarsi se solo “sopra la testa” hanno terreno drenante e non cemento o asfalto.
E qui casca l’asino, perché la vulgata dei soliti amministratori è quella della mancanza di soldi per fare le cose giuste. Però i soldi ( lo stato italiano ha versato finora 2 mld di euro per le olimpiadi invernali di Cortina quando invece dovevano essere a costo zero per i contribuenti) si trovano per le cose eccezionali e non per quelle ordinarie che oltre all’oggetto dell’articolo riguardano la mancata manutenzione del territorio che frana ad ogni temporale.