Seggiovie di Macugnaga, 70 anni di risalite
Quest’anno il 15 luglio la Cooperativa Macugnaga Trasporti e Servizi, gestore degli impianti di risalita di Macugnaga, ha voluto celebrare con una giornata di sconti il settantesimo anniversario dalla prima corsa delle seggiovie Pecetto – Burki – Belvedere. Era il 15 luglio 1952 quando, con l’apertura delle seggiovie, Macugnaga iniziò la sua più brillante fase di ascesa e sviluppo turistico, destinata a durare un ventennio in cui i costanti investimenti, come si trova scritto in una pubblicazione del 1968 “hanno contribuito e contribuiranno sempre più a inserire Macugnaga nella ristretta élite delle più rinomate stazioni turistiche alpine”.
La mostra
In concomitanza con l’anniversario delle seggiovie, fino al 4 settembre, presso la stazione intermedia delle funivie Macugnaga-Alpe Bill-Passo Moro è allestita la mostra “Storie di funi e impianti” che propone una raccolta di documenti e materiali d’epoca sulla storia degli impianti di risalita macugnaghesi. A dicembre ci sarà un altro importante anniversario: i 60 anni della funivia Alpe Bill-Passo Moro, per la quale è in fase di definizione la gara d’appalto della revisione generale cui dovrebbe essere sottoposta il prossimo autunno e che ne consentirà l’esercizio per un altro decennio.
Le seggiovie del Belvedere o “Wengwald”, come da toponimo Walser, rappresentano il primo tassello per la diffusione del turismo di massa ai piedi della parete est del Monte Rosa. Il progetto, iniziativa della società Funivie del Pizzo Bianco, formata da un gruppo di imprenditori prevalentemente milanesi, vede l’installazione di due seggiovie monoposto prodotte dalla ditta torinese Agudio. Ogni dieci seggiolini ne è installato uno da un posto e mezzo per facilitare il trasporto dei bambini più piccoli. L’affluenza è da subito notevole sia per l’attività sciistica che per quella escursionistica. Le seggiovie consentono di raggiungere in pochi passi il ghiacciaio nero del Belvedere: oggi è sempre più ridotto a franoso avvallamento detritico, ma solo vent’anni fa ha vissuto un’inconsueta fase di espansione, conseguente alla formazione del minaccioso Lago Effimero. Per qualche anno gli escursionisti del nuovo millennio hanno così potuto osservare uno scenario degno delle foto d’inizio Novecento.
Nel 1976 gli impianti vengono sostituiti con delle più moderne seggiovie biposto realizzate dalla Fratelli Marchisio di Torino. Il 19 luglio 1979 la devastante alluvione del Lago delle Locce: il cedimento di una delle sponde moreniche del bacino fa riversare a valle un’impressionante quantità d’acqua che, incanalatosi nel vallone del torrente Pedriola, si abbatte rovinosamente sull’Alpe Burki spazzando via una serie di piloni e danneggiando pesantemente i fabbricati della stazione intermedia degli impianti. Saranno ricostruiti in tempo record con riapertura al pubblico per le festività natalizie. Da allora le seggiovie continuano sino ad oggi la loro marcia, tra chi ne apprezza il fascino d’altri tempi e chi ne vorrebbe la sostituzione con impianti più moderni e tecnologici.
Le prospettive
Il Comune di Macugnaga, proprietario delle strutture, si è da tempo attivato per la sostituzione con una cabinovia o una seggiovia quadriposto, ricevendo anche il sostegno finanziario della Regione Piemonte. La scarsità di materiali e l’impennata dei loro prezzi, una delle tante conseguenze del conflitto russo-ucraino, rende oggi assai difficile pianificare nel breve termine un investimento di tale importanza. Per questo motivo si sta valutando di ottenere, con apposita revisione generale, una proroga della “vita” delle seggiovie che al momento, terminerebbe, con conseguente chiusura al pubblico esercizio, il 12 febbraio 2024.
Tutti si augurano una lieta conclusione della vicenda per continuare a risalire ai piedi della più alta e ripida parete delle Alpi contemplandone la bellezza. Come recita la cappelletta situata nei pressi del Rifugio Zamboni – Zappa all’Alpe Pedriola “Ammira il creato e loda il creatore”.
Davide Franchi