Ciao Claudio, ci mancherai
La scomparsa a Milano a 86 anni di Claudio Ragaini, giornalista professionista, già vicedirettore di Famiglia Cristiana, è una notizia che tocca da vicino il nostro sito “montanaro”. Claudio era un collega affabile, l’amico di sempre. Amava la montagna con discrezione, soprattutto le vette della Valle d’Aosta dove correva spesso a rifugiarsi. Lo ricordiamo con le belle parole che gli dedica “Famiglia Cristiana”. Alla moglie Laura, ai figli e alla stupenda nidiata di simpatici nipoti le più sentite condoglianze.
Così lo ricorda “Famiglia Cristiana”
Claudio Ragaini era malato da tempo e al momento della morte gli erano accanto la moglie Laura e i figli. Aveva compiuto 86 anni il 31 marzo scorso ed era giornalista professionista da 60 anni. Gran parte della sua carriera si è svolta nella redazione milanese di via Giotto di Famiglia Cristiana, dove è stato caporedattore centrale e vice direttore. La sua stanza era accanto a quella di Don Leonardo Zega e Beppe Del Colle. Claudio si era laureato in scienze politiche con una tesi sul pacifismo, un tema che lo ha appassionato per tutta la sua vita. Si era appassionato alla vicenda di Ernesto Teodoro Moneta, unico italiano premiato con il Nobel.
A Moneta aveva dedicato anche un libro intitolato “Giù le armi! Ernesto Teodoro Moneta e il progetto di pace internazionale”. Sensibile, attento agli ultimi, Ragaini aveva conosciuto e frequentato don Tonino Bello sia come giornalista, sia come consigliere nazionale di “Mani Tese”, impegnato nella sensibilizzazione sui problemi dello sviluppo e della povertà. Al vescovo di Molfetta dedicò un libro intitolato “Tonino Bello.Fratello vescovo” (Paoline Editoriale Libri).
Autore di numerose inchieste sui paesi del Terzo Mondo, Ragaini era un uomo di macchina, perno della redazione, ma anche un giornalista dal respiro internazionale, sempre attento soprattutto a ciò che accadeva in Africa. Aveva messo la sua esperienza al servizio dei più giovani come docente di giornalismo alla Scuola Superiore delle Comunicazioni Sociali dell’Università Cattolica. Fuori dal lavoro Claudio aveva diverse passioni: la bicicletta, la musica (era un buon pianista) e le sfide. Quando compì 60 anni decise di correre la Maratona di New York. Arrivò al traguardo in circa 5 ore, felice e neppure troppo stanco.