“Vita e morte di Guido Rossa” è il libro dell’anno

Il Premio ITAS del Libro di Montagna 2022 , 48° edizione, è andato a “Giù in mezzo agli uomini. Vita e morte di Guido Rossa” di Sergio Luzzatto. L’opera edita da Einaudi nella collana degli Struzzi è stata selezionata tra un totale di 149 libri pervenuti da 70 case editrici, record assoluto di partecipazione. La sua recensione è apparsa in MountCity l’11 novembre 2011. “Su Rossa”, fu il commento, “si è scritto già molto. La sua vita è stata raccontata dalla figlia Sabina con Giovanni Fasanella (2006), da Paolo Andruccioli (2009) e da Giovanni Bianconi (2011). Ma si deve a Sergio Luzzatto, professore di storia moderna europea alla University of Connecticut, questo ritratto che tiene conto della sua attività alpinistica attingendo all’archivio di famiglia e soprattutto alla testimonianza di Dino Rabbi, un grande amico ancora al mondo con i suoi novant’anni che lo accompagnò nelle salite e nelle discese giù in mezzo agli uomini”. 

Il libro indaga la figura di Guido Rossa, e lo fa andando oltre la retorica con cui di solito il discorso pubblico parla delle vittime di terrorismo. Luzzatto, oltre l’icona, ha voluto scoprire l’uomo, guardando alla vita di Rossa con un taglio storico e al contempo narrativo, fino a scoprirne una personalità del tutto inedita, anche nel suo essere alpinista. Grazie all’autorizzazione ad accedere (il primo a poterlo fare) all’archivio di famiglia, l’autore delinea un carattere dissacrante e uno spirito artistico, un alpinista temerario e un sindacalista eroico.

Luzzatto, fresco vincitore, ha espresso la sua particolare soddisfazione: “Mi piace pensare che questo Premio riconosca, più che i meriti miei, i meriti di Guido Rossa. Che per tutta la sua vita ha cercato, sia attraverso la montagna sia attraverso il lavoro, un punto d’appoggio per sollevare il mondo. O almeno un punto di equilibrio fra sé e i compagni (sia di cordata, sia di fabbrica). Un punto di incontro fra la solitudine e la comunità.”

Enrico Brizzi, presidente di Giuria ha sottolineato come “Il Premio ITAS festeggi la sua edizione da record con 149 titoli partecipanti. Quest’anno più che mai abbiamo vista confermata la nostra intuizione, che ci guida dal 2013, anno della rinascita del Premio: la vita all’aria aperta è sempre più centrale nella produzione letteraria come negli stili di vita, e la montagna rappresenta il suo scenario principe”.

“Il Premio è promotore di una cultura che sa mettere insieme il generale con il particolare”, ha commentato Giuseppe Consoli, presidente ITAS, che dal 1971 promuove l’iniziativa.  “Premia infatti autori internazionali a fianco di eccellenze culturali del nostro territorio trentino. Anche geograficamente convergono il globale con il locale: da un lato tutto il mondo della montagna, dall’altro le singole specificità dei territori che sanno esprimere autori, alpinisti ed esponenti culturali con peculiarità uniche e irripetibili. In questo senso il Premio è molto affine alla nostra Mutua, che ha il compito di tutelare e proteggere in senso ampio i nostri soci assicurati, applicandolo a realtà molto specifiche e particolari.”

Così la giuria del Premio Itas 2022 

Andare oltre il “santino di Guido Rossa”. Potrebbe essere questo un titolo alternativo a quello che troviamo in copertina e che è anche proprio del capitolo centrale: “Giù in mezzo agli uomini”. Lì Luzzatto riporta la lettera con la quale Rossa prende la sua personale distanza dall’alpinismo, “droga che da troppi anni ci fa sognare e credere semidei o superuomini”. Lettera scritta nove anni prima dell’omicidio e che, per l’eco che ne ebbe pur essendo una lettera a destinazione privata, rischia di “rendere un cattivo servizio a chi l’ha scritta”.

Qui in questo passaggio sta il cuore dello studio di Luzzatto: una questione di sostanza, che consiste nello scavare a fondo la personalità articolata, complessa, forse anche contraddittoria di Rossa, senza sminuirne affatto il portato storico, politico e umano, di alpinista esperto e ardito, di sindacalista che ha pagato con la vita le sue idee.

Uno studio, quello di Luzzatto, sorretto dal rigore metodologico, dall’uso accurato delle fonti documentali, dalla capacità di inquadrare la figura di Rossa in un contesto a sua volta complesso e articolato come quello dell’Italia degli anni del terrorismo e dei decenni che l’hanno preceduto. Anni e decenni cruciali anche per la definizione di modelli di alpinismo di cui Rossa stesso fu promotore prima di esserne critico.

Tutto ciò reso possibile dalla limpida prosa narrativa, priva di ogni puro compiacimento estetico; strumento che permette al lettore di entrare e navigare nel testo e di apprezzarne in pieno il valore.

Sergio Luzzatto
Gli altri finalisti al Premio itas

• Cervino. La montagna leggendaria di Hervé Barmasse, Rizzoli, libro vincitore per la sezione “Alpinismo e sport di montagna”

• Sentiero Italia CAI, a cura di Francesco Cappellari, Idea Montagna, per la sezione “Guide e mappe”

• Il pianeta di Greta di Alessandra Viola e Rosalba Vitellaro, Einaudi, per la sezione “Libri per ragazzi”

• Giù in mezzo agli uomini. Vita e morte di Guido Rossa di Sergio Luzzatto, Einaudi, per la sezione “Ricerca e ambiente”

• Il cercatore di luce di Carmine Abate, Mondadori, per la sezione “Vita e storie di montagna”

Vincitore della “Menzione speciale Trentino”:

• Maurizio Gentilini, Ho scalato un ideale. Armando Aste, uomo e alpinista, Vita Trentina editrice

Opere segnalate

• Giannandrea Mencini, Pascoli di carta. Le mani sulla montagna, Kellermann editore

• Francesco Salvaterra, Presanella rock & ice, Versante Sud

Commenta la notizia.