Mario Botta, 60 anni di architettura
Nel ciclo espositivo “Nature” alla Galleria Gian Ferrari del MAXXI di Roma, sul tema “sacro e profano”, l’architetto svizzero Mario Botta ha cesellato un’installazione che offre al visitatore l’essenza della creazione architettonica del XXI secolo. “Costruire è di per sé un atto sacro, è un’azione che trasforma una condizione di natura in una condizione di cultura”. Con queste parole il maestro ha introdotto l’evento, evocando il senso originale dell’arte architettonica, svelando quanto “sacro” e “profano” siano in realtà indistinguibili. Botta ha portato con sé molta Svizzera in questa esperienza romana. Spicca il Fiore di pietra sul Monte Generoso, ristorante dalla struttura a pianta ottagonale che ricorda i petali di un fiore. E poi il Centro termale Fortyseven di Baden, in cui le vasche, come le dita di una grande mano si protendono verso il fiume Limmat che abbraccia la città. Al centro dello spazio espositivo, Botta ha posto se stesso installando uno studio, il simbolo dell’artista al lavoro, circondato dalle sue creazioni di oltre sessant’anni di attività.