Turismo alpino / La riscossa delle “Alpi più vere”

Le Alpi più “vere”?  Quelle del Monviso. Non nutre dubbi Mario Baier, austriaco, consulente di marketing turistico, nel puntare sulle Terre del Re di Pietra. Dopo avere operato per la Regione Piemonte e promosso le Langhe e Roero, Baier ha rivolto lo sguardo alle vallate della Granda (la provincia di Cuneo). “I turisti cercano spesso qualcosa di diverso, di autentico”, ha spiegato a Devis Rosso che lo ha intervistato per il quotidiano La Stampa del 19 marzo, “ed è ciò che nella Granda possono trovare. Austria, Trentino, Alto Adige sono posti splendidi, ma ormai disseminati di chalet e strutture ricettive per le famiglie. Qui invece ci si immerge nella natura e nell’autenticità”.

A chi gli fa notare che le valli del Monviso non hanno le strutture per “fermare i visitatori” Baier risponde: “Non è così. Voi piemontesi tendete a sottovalutarvi, a sminuire la vostra potenzialità. Le valli stanno dimostrando di saper fare rete, e il mare è lì a pochi chilometri: per un turista del nord Europa si tratta della ciliegina sulla torta!”.

A malincuore va ricordato che dal Piemonte vennero recentemente lanciati con scarso esito alcuni nuovi progetti per indirizzare verso un turismo alpino sostenibile. L’associazione Sweet Mountains annoverò oltre 300 sostenibili realtà nelle Alpi del Nord Ovest. Eppure non se ne sente più parlare.  Da registrare anche la prematura scomparsa della evanescente Rete T.r.i.P. Montagna per il “Turismo responsabile in Piemonte” concepita per promuovere e valorizzare il fenomeno del “turismo dolce e sostenibile in montagna”. Al 2018, negli anni felici della pre-pandemia, risale infine il Mese della Mobilità Dolce promosso da Co.Mo.Do. (Cooperazione per la Mobilità Dolce). Qualcuno sa dirci come mai anche questo progetto accolto dagli osanna degli ambientalisti è finito, salvo errori e omissioni, nel dimenticatoio? (Ser)

PS. Una buona notizia a proposito di turismo sostenibile. Sono saliti a 6 i Villaggi degli Alpinisti (VDA) in Italia. Dopo la Val di Zoldo (Dolomiti bellunesi), Mazia e Longiarù (Alto Adige), Triora (Liguria) e Balme (Piemonte), alla famiglia delle località alpine immerse in una natura definita incontaminata, prive di strutture impattanti e caratterizzate dal permanere di tradizioni mantenute vive dalla popolazione, si è aggiunta ora Paularo in Carnia orientale.

Mario Baier, consulente di marketing turistico. In apertura una veduta del Monviso

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