Blogger Contest, decima edizione / Vincitori e premiati
La decima edizione del Blogger Contest organizzato da Altitudini.it si è conclusa con 74 unità multimediali di cui 59 racconti brevi, 6 web comics e 9 audio storie. In base al regolamento si era chiesto ai concorrenti di raccontare “una storia unica e inclassificabile come Il Monte Analogo dello scrittore e poeta francese René Daumal”.
La giuria composta dalla presidente Luisa Mandrino (autrice e sceneggiatrice), Leonardo Bizzaro (giornalista e giurato del Premio Itas del Libro di Montagna), Marzia Coronati (giornalista radiofonica e audio documentarista), Nadia Bordonali (editrice e curatrice di mostre ed eventi culturali dedicati al fumetto), Simona Righetti (direttrice di Mulatero Editore), Luciano Caminati (vincitore del Blogger Contest 2020), ha decretato la vittoria di Alessandra Cella con “Il senso di stelle che ho dentro”. “Leggendo”, si legge nel verbale della giuria, “indossiamo gonne e corpetti che non abbiamo mai visto, cantiamo canzoni mai sentite, guardiamo mappe sconosciute e ci affidiamo a bastoni di alberi che oggi sono grandi patriarchi, o meglio così ci piace immaginarli, perché tutto continui e il passato ci sia da guida. Il senso di stelle, di un universo che potrebbe farci perdere l’equilibrio ci invade, ma non ci fa cadere: ci fa danzare”.
Al secondo posto Giacomo Ravelli con “Figl’dr’sciacarée. “La montagna a portata di mano”, ha osservato la giuria, “il piccolo orto ricco patate, le cicale che cantano senza preoccuparsi del tempo che fugge. Finirà? Il timore ci assale e la vita anche, con tutta la sua malinconia, ma un nuovo giorno arriva a stupirci: c’è sempre un attimo in cui scopriamo cose che sono lì anche per noi. Ma adesso sappiamo che rimarranno nostre al di là del tempo, come la montagna di cui siamo figli”.
Al terzo posto si è classificata Irene Borgna con “L’antipode omologo”, illustrazioni di Paola Pappacena. “Sembra di sentire”, si legge nella motivazione, “l’allegra compagnia che parte per un mondo migliore. C’è tutto uno scalpitare che scende in profondità, ma cerca la luce. Manda avanti le piante silenziose, ma ci sa raccontare le storie di una lunga evoluzione, in una trama che solo un sogno può produrre. Però ci crediamo così come crediamo al profumo del pane, e vorremmo unirci al serpentone che sembra inventato, ma che in qualche posto della nostra anima è più che reale. C’è sempre un futuro in cui sperare, credere, per il quale lottare. Lo sanno anche i funghi! Non arrendiamoci mai, neanche in un giorno qualunque di novembre”.