Natura incontaminata e pale che girano

La bellezza del lago di San Ruffino viene esaltata in Raiuno che sabato 5 marzo alle 15,45 nella trasmissione “Linea Bianca”, grazie alla passione per la natura del conduttore Massimiliano Ossini, dedica a questo territorio dei Sibillini un ampio servizio. In primo piano sarà l’enogastronomia che arricchisce il circondario del lago. Nessun dubbio che il turismo tragga giovamento da trasmissioni accattivanti come questa e lo dimostrano le festose accoglienze riservate alla troupe peraltro contraccambiate da un conduttore tanto “appassionato della natura”.

Nessuno qui intende dare lezioni. Ma sabato 26 febbraio nella puntata dedicata alla Val Formazza sarebbe stato meglio cogliere l’occasione, fra tanti elogi alla natura “incontaminata” e all'”assenza di inquinamento acustico” della valle per ribadire con il giusto rammarico che da venticinque anni in Italia si è in attesa di una legge che disciplini i voli turistici. E che proprio la Val Formazza è stata al centro di accese proteste ambientaliste anti eliski (qui sopra nella foto una manifestazione di Mountain Wilderness al lago Vannino).  

Sta di fatto che la legge sull’eliski ancora latita e chissà se e quando sarà mai promulgata. Trattasi di una voragine legislativa mai colmata, una delle tante in Italia. Perché non farne cenno sui teleschermi nazionali? Nel 1998 il Parlamento italiano era giunto a un passo dalla regolamentazione dei sorvoli turistici e del divieto della pratica elitaria dell’eliski su tutti i rilievi montuosi della Nazione. Oggi sarebbe saggio e giusto riprendere quel percorso legislativo, ampliando sui media il discorso a tutti i mezzi motorizzati (dai quad alle motoslitte, ad oggi non disciplinate dal codice della strada). 

Tanto più che l’esempio virtuoso viene in questi giorni dalla Francia dove un nuovo testo della legge sull’eliski, rafforzando il divieto del 1985, vieta la pubblicità per questa attività definendo sanzioni severe. Impossibile a questo punto non notare come in Italia la televisione pubblica ignori sistematicamente il problema. Forse non è sufficiente la passione per la natura di chi si occupa di trasmissioni della Rai che di “verde” hanno solo la facciata. (Ser)

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