A Lavarone nasce la “dragovia”
Foreste e laghetti delle streghe e dei draghi: non è difficile trovarne sulle nostre montagne. Meglio se corredate da sentieri per famiglie con bambini e se vengono risparmiate dal flusso indigesto delle sempre più diffuse bici elettriche. Un nuovo “Sentiero del Drago” viene annunciato a Lavarone nel Trentino come si legge sul quotidiano L’Adige. E’ frequentato dai turisti che si recano a visitare la grande attrazione del dragone di Vaia, la scultura messa insieme con i resti della foresta distrutta nel 2018 dalla tempesta Vaia.
Il suggestivo dragone lungo sette metri e alto sei si trova nella piccola frazione di Magré di Lavarone. Dove la circolazione, da quando l’artista veneto Marco Maltalar ha avuto l’dea di fabbricarlo e posizionarlo lassù, era diventata un inferno. La stradina che dalla provinciale porta al drago – che è riservata ai residenti – si riempiva ogni giorno di auto che salivano e parcheggiavano per poter vedere da vicino la scultura. Il prezzo del successo, annota giustamente il quotidiano citato.
Ma ora Lavarone Green Land, che ha pensato e realizzato l’opera, ha pronta una soluzione green e appetibile a tutti: quattro facili sentieri, da fare anche in inverno, che portano al dragone, con i nuovi cartelli che conducono alla “dragovia”.
Scrive Lavarone Green: “Ricordiamo che la strada per Magrè è aperta solo per gli autorizzati, e non ci sono parcheggi disponibili. Quindi scegliete uno dei percorsi segnati con possibilità di parcheggio. Consigliamo scarponi da neve. E rispetto per la proprietà privata”. Se non è turismo sostenibile questo, che cos’altro è? (Ser)

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