Le montagne dell’Almanacco Storico Ossolano
Come sempre, il 1° dicembre la posta elettronica ha recapitato il nuovo fascicolo in pdf del mensile “Lepontica” al quale da un anno in qua dà vita Paolo Crosa Lenz (per info e suggerimenti: crosalenz@libero.it). Questa volta, con il permesso dell’autore, MountCity ripropone il suo scritto dal titolo “Il canalone delle donne all’Alpe Veglia” estratto dall’Almanacco Storico Ossolano 2022, la tradizionale pubblicazione di fine anno edita dal libraio Grossi di Domodossola.

Venticinque autori, storie di Val d’Ossola, trecentoventi pagine, immagini straordinarie. È l’Almanacco Storico Ossolano 2022: un’avventura culturale ed editoriale che va avanti da ventinove anni. L’Almanacco nasce nel 1994 da un’idea di Edgardo Ferrari, indimenticato maestro di ricerca storica e di ossolanità, e portato avanti con caparbietà dal libraio editore Alessandro Grossi di Domodossola.
Estraggo dall’Annuario una storia di montagna trovata dall’amico Guido Canetta, tenace ricercatore verbanese, mentre passeggiava per il cimitero di Suna. È la storia di due ragazze (Tina Luisetti 18 anni e Palma Guglielmi 20 anni) cadute durante una scalata alle Torri di Veglia sulle Alpi Lepontine nel 1933. Le due ragazze partono da Suna sul Lago Maggiore in bicicletta. Me le vedo, giovani e ridenti, che pedalano per la Val d’Ossola alla volta di Varzo. Due ragazze intraprendenti, il contrario della donna voluta dal Fascismo: angelo del focolare e madre di figli che diventeranno soldati.
Dormono a Varzo, il giorno successivo salgono all’alpe Veglia dove soggiornano all’albergo Monte Leone. Il giorno dopo salgono verso le Torri di Veglia, ma non faranno mai ritorno perché precipitano e perdono la vita. Di loro rimangono una targa dimenticata e un toponimo nella memoria locale: il “canalone delle donne”. Nella storia ricostruita nel dettaglio da Canetta c’è molto altro e un mistero irrisolto. Tutto da leggere.
Paolo Crosa Lenz
da Lepontica 12