L’albero che mancherà al paesaggio e a chi lo amava
Andava sacrificata quella pianta monumentale che ha trovato posto accanto al Presepe di piazza San Pietro? Al centro delle polemiche è in questi giorni il maestoso abete rosso o peccio (Picea abies) di circa 28 metri. Tutto in regola, a quanto risulta. Proviene dalla Gestione Forestale Sostenibile del Gruppo Territoriale Pefc Trentino. E’ addobbato con seicento artistiche sfere di legno, create a mano (gratuitamente s’intende) dai soci del circolo anziani e pensionati “Bell’età” di Andalo nel Trentino e da una quarantina di artigiani del paese.
Perché allora prendersela tanto sui social? Non c’è da stupirsi che anche Mauro Corona abbia preso la palla al balzo per polemizzare nella trasmissione “Carta Bianca”, su RaiTre. Alludeva però all’abete in piazza Venezia, acquistato (a caro prezzo, sembra) dal Comune di Roma. A proposito del monumentale abete di piazza San Pietro sarebbe stato invece da prevedere col senno di poi che non a tutti sarebbe piaciuto questo “sacrificio” di un albero maestoso. Più che comprensibili i messaggi di condanna sui social. “Eccolo lì, bello sano imponente. Mancherà al paesaggio e a chi lo amava”, si legge sotto una fotografia dell’abete nel suo ambiente naturale prima dell’abbattimento. (Ser)