Funi sotto esame, si attende la diagnosi
La fune traente è un cavo a trefoli che ha la funzione di produrre il movimento delle cabine di una funivia. A quanto si apprende quella del Mottarone che ha ceduto era stata sottoposta a controlli che non avevano segnalato criticità. Ora si attende la diagnosi effettuata dal Laboratorio tecnologico impianti a fune (Latif) della Provincia di Trento. Le analisi sono in corso.
Il diametro della traente varia dai 2 ai 5 centimetri. Il doppio misura la fune portante, un cavo che rimane fisso e fermo e serve a sostenere e rendere stabile la cabinovia quando viene mossa dalla fune traente; di solito arriva a 8 centimetri di diametro e le sue estremità sono ancorate alle due stazioni.
Secondo gli esperti la fune traente e quella portante sono in grado di reggere pesi complessivi pari al triplo o al quadruplo della cabinovia al massimo della sua capienza. Perché preoccuparsi?
In certe stazioni a valle degli impianti, segmenti della portante e della traente sono esposti al pubblico racchiusi in bacheche come reliquie. Visioni rassicuranti? Di sicuro suggeriscono un’idea di dinamismo e di potenza. Nel caso del Mottarone, l’estremità del cavo traente è stata ritrovata inspiegabilmente sfilacciata. L’ipotesi è che il cavo si sia rotto vicino alla “testa fusa”, ovvero il punto in cui si salda alla cabina. Agli esperti l’ardua sentenza, ma al 10 novembre come riporta il Corriere della Sera la prima analisi non ha dato alcuna risposta.(Ser)